Note di regia di "Oltre la Soglia"
Girare questa serie ci ha dato la grande opportunità di affrontare un argomento che coinvolge moltissime famiglie: come riconoscere ed affrontare le patologie legate ai disturbi psichici negli adolescenti.
Abbiamo raccontato senza censure, senza ipocrisia, senza ammorbidire i toni, la vita quotidiana di un reparto di neuropsichiatria infantile, un reparto d'eccellenza, un luogo di frontiera dove ogni giorno i medici devono fornire un supporto concreto ai giovani in cerca di aiuto.
Pensiamo sia importante raccontare queste storie per sconfiggere i pregiudizi e le paure che sono ancora legati alla malattia mentale che va affrontata come ogni altra malattia, come ogni altro disagio, va capita, studiata, sconfitta.
Coraggiosa compagna di viaggio, Gabriella Pession ha vestito gli scomodi panni di Tosca, primario del nostro reparto di neuropsichiatria infantile, un personaggio scomodo, puntuto, sarcastico. Una donna che ha imparato a convivere con la sua sofferenza e con quella dei suoi giovani pazienti con i quali ha un rapporto unico, empatico, diretto. Una donna forte proprio nella sua fragilità, che insegna ai suoi pazienti come sia fondamentale non “essere” la malattia, ma imparare a conoscerla, a circoscriverla, a dominarla.
Straordinari i giovani attori; ci hanno stupito, ci hanno commosso, consapevoli della sfida a cui andavano incontro hanno prestato corpo, voce, emozioni ai loro personaggi con tenerezza, profondità, grande attenzione a non lasciarsi andare a facili semplificazioni, ma cercando sempre il giusto tono, la verità di ogni personaggio, la realtà di ogni singola storia.
Ci auguriamo che il messaggio che abbiamo voluto lanciare con Oltre la Soglia sia forte e chiaro, la malattia mentale va affrontata senza ipocrisia; le famiglie, gli amici, tutti quelli che sono vicini ad un ragazzo che manifesta un disagio mentale devono stargli accanto, accompagnarlo nel suo cammino di consapevolezza, così che possa vivere la propria adolescenza ed andare incontro all'età adulta come ogni coetaneo, cercando proprio nella 'diversità' la propria personalissima ricchezza.
Monica Vullo e
Riccardo Mosca