Note di regia di "Libera Uscita"
Il corto avrà un’impostazione prettamente realistica, la macchina da presa seguirà “di narrativa” i personaggi, come a pedinarli per i corridoi (penso ai fratelli Dardenne ma anche a Gus Van Sant) e gli ambienti del convitto, ci mostrerà le loro azioni in un contesto storico per così dire “analogico” che rendeva il rapportarsi in qualche maniera più sincero. La macchina andrà a raccontare i personaggi anche attraverso i dettagli, i piccoli gesti nascosti agli altri e che solo lo spettatore potrà vedere intravedendo il loro privato. Ci sarà un momento di sospensione che andrà a descrivere la mascolinità adolescenziale, lo sfogo fisico e in qualche modo l’aggressività latente all’interno del convitto durante il gioco del tiro al piccione. I codici che utilizzerò in questo caso saranno più accattivanti, morbidi, rallentati, e andranno a cozzare con la violenza sottintesa del momento e lo renderanno a suo modo onirico, conferendogli un carattere anticipatorio rispetto a quello che avverrà. Nelle scene successive tornerà l’impostazione documentaristica, come in quella dello stupro dove l’attenzione sarà sui volti, quindi sulle emozioni dei tre ragazzi piuttosto che sull’atto in se, questo per esigenza di non spettacolarizzare il momento e provare a parlare di sentimenti anche in quel contesto. Altro codice che intendo utilizzare, come avvenuto per il precedente corto IO NON HO MAI, sono gli zoom, anche se in questo nuovo lavoro avranno un’impronta meno estetica e andranno a definire meglio le emozioni dei personaggi e la claustrofobia dei luoghi. L’impronta musicale avrà un peso specifico molto importante, anche per questo lavoro sarà Piernicola di Muro a dare risalto alle atmosfere necessarie per far uscir fuori un sentimento che sia il più sincero possibile, con temi improntati sulla musica elettronica. Il montaggio di Matteo Di Simone darà al corto il ritmo e il respiro autoriale di cui ha bisogno un racconto di questo tipo.
Michele Sala