Note di regia de "L'Amica Geniale - Storia del Nuovo Cognome"
Se i primi due episodi di Storia del Nuovo Cognome sono fortemente in continuità con la fine della prima stagione, dal terzo capitolo le cose iniziano a cambiare. Lila ed Elena ci appaiono più grandi, adulte. La macchina da presa, la messa in scena, tentan o di seguire questa loro crescita facendo respirare le inquadrature con un tempo più posato e discontinuo insieme; qualcosa inizia a rompersi. Il ritmo accelera decisamente nel quarto e quinto capitolo, gli episodi della vacanza ad Ischia. La sensibilità poetica ed anarchica di Alice accompagna le ragazze nel loro tempo , e così, al ritmo di un cha cha cha ballato sulla spiaggia, entriamo nel linguaggio ribelle degli anni 60, ispirato ai cineasti francesi della Nouvelle Vague. La divisione, la frattura fra Lila ed Elena dopo Ischia, è la Rabbia del sesto capitolo. Il montaggio strappa inquadrature e musica, il tempo filmico s’inasprisce mentre il punto di vista, fino ad ora di Elena, si confonde, come le valigie sul nastro di un aereo porto, passando da un t estimone arrabbiato all’altro. I fantasmi che danno il titolo al settimo capitolo sono i compagni della solitudine di Elena durante gli anni della Normale. Lila è ormai un ricordo lontano, un’immagine sgranata come quella impressa nella pellicola 16mm che da forma al suo personale racconto, a quei diari segreti che Lila affida ad Elena in uno dei suoi rari ritorni a Napoli , facendosi promettere dall’amica che non li leggerà mai, e che invece diventano per Elena il pungolo necessario per reagire e liberarsi dalla paura in cui è precipitata. L’ultimo capitolo è il ritorno. Il linguaggio torna al suo inizio. L’immagine si allarga e riscopre l’orizzonte che si era chiuso, Elena si laurea e diventa scrittrice. Il tempo delle inquadrature si dilata alla ricerca del respiro epico di chi tornando trova tutto uguale, eppure tutto diverso.
Saverio Costanzo