UN UOMO DEVE ESSERE FORTE - Jessica e Jack
Ѐ la storia di
Jessica Tarullo e del suo lungo percorso di transizione FtM, dal genere femminile a quello maschile, ci viene raccontata l’equilibrata ricerca da parte della ragazza che segue attentamente la prassi ufficiale per ottenere lo status di uomo ed il conseguente riconoscimento sociale. Un percorso non facile perché Jessica vive in un paesino della
Val Trompia circondato da alte montagne, che a detta di chi ci vive, tende a limitarne l’apertura mentale.
La vita di una persona che sta cercando di cambiare sesso, all’interno di un paese dove ci si conosce tutti è meno semplice di quella di chi vive in una grande metropoli dove a malapena si incontra il vicino di pianerottolo. Ecco quindi spiegata la difficoltà incontrata e lo sforzo di trovare una forza maggiore per poter fare questo passo a
Gardone Valtrompia, forza venuta a mancare invece ad Anna (alla quale il docufilm è dedicato) che non ha retto la lotta per affermare la propria identità e si è suicidata poco più che ventenne, nell’incapacità di vedere un possibile cambiamento.
Jack invece ce l’ha fatta: “bastava avere un attimo in più di pazienza” come ci racconta commosso nel doloroso ricordo della cara amica scomparsa. “Si può fare tutto quello che si vuole” dice con la voce rotta dalla tristezza per aver perso una compagna di percorso, una amica con cui condividere la dura salita verso l’adeguamento psico-fisico della propria identità nel passaggio da Jessica a Jack. Per il resto lui va avanti come un treno, non teme operazioni chirurgiche, dolorosi bendaggi, interventi chimici che modificano il suo funzionamento ormonale, dalla perdita del ciclo mestruale al cambiamento della voce.
Con coraggio da leone, a testa alta affronta le dolorose punture di testosterone che piano piano lo trasformano definitivamente nel barbuto e robusto ragazzo che finalmente riesce ad essere. Finalmente si sente sé stesso e soprattutto si piace. Raggiungere la felicità è il suo obiettivo, amare sé stesso e sentirsi bene è ciò che si è prefisso, mentre sentirsi accettato da tutti, è meno importante ed è un particolare che arriverà con il tempo. In questo percorso trova anche l’amore di una compagna che lo ama per quello che è, ma per il momento l’importante è avere la certezza che si è arrivati al traguardo finale, ovvero l’attribuzione ufficiale da parte del Tribunale di Brescia della sua nuova identità: Jack Tarullo è felice di essere nato mentre Jessica non esiste più.
Scritto e diretto da
Ilaria Ciavattini ed Elsi Perino, il docufilm ci fa entrare in un mondo poco conosciuto, quello di chi vive il problema dell’adeguamento di genere. Le due autrici hanno saputo tirar fuori con delicatezza e semplicità la parte più bella di questo percorso, quella legata ai sentimenti. In un autentico momento di autocoscienza, Jack racconta sé stesso e si analizza senza vergogna. Mentre parla del suo percorso psicofisico, delle sue esperienze e delle sue sensazioni, si chiarisce, si capisce, interiorizza il cambiamento e lo fa suo, con il risultato di comprendersi ed amarsi, tutto in maniera talmente naturale che permette miracolosamente, anche a noi spettatori, di partecipare alla sua trasformazione.
Il documentario nel 2019 ha partecipato a vari festival, dal Riff di Roma al Festival du film LGBT di Parigi. Prodotto da PieTre Picture e Malfè Film in collaborazione con Caravan Film il documentario è patrocinato dal Comune di Gardone Valtrompia.
01/02/2020, 16:20
Silvia Amadio