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LINO CAPOLICCHIO - Il 29 febbraio al Cinema La Compagnia di Firenze


LINO CAPOLICCHIO - Il 29 febbraio al Cinema La Compagnia di Firenze
In occasione dell'uscita dell'autobiografia D'amore non si muore, l'attore, regista e sceneggiatore Lino Capolicchio sarà ospite a Firenze al cinema La Compagnia di Firenze, sabato 29 febbraio 2020, in una serata di eventi a lui dedicata. Si inizia alle 19.00, con la presentazione al pubblico del volume D'amore non si muore (Bianco e Nero-CSC e Rubettino editore), un ritratto personale in 250 pagine, tra racconto intimo e cinematografico, dove la narrazione si accompagna alle immagini (provenienti dalle collezioni della Cineteca Nazionale e dell’archivio personale di Capolicchio stesso). La presentazione, ad ingresso libero, è introdotto e moderata dal critico Gabriele Rizza.

Alle 21.00 la serata prosegue con la proiezione del corto Un giorno come un altro, di Leandro Giribaldi, con Lino Capolicchio, Maurizio Lombardi, Laura Buono, Massimo Tarducci. (Italia 2004; b/n; 15′). Nell’Austria dei primi del ‘900, la storia d’amore fra Emil e Annette: le lettere, l’attesa, gli incontri, la passione. Finché un giorno d’estate il marito di Annette, ignaro e tradito, va a trovare Emil al caffè. Una rilettura di Leandro Giribaldi del racconto L’eredità, di Arthur Schnitzler, tra illusioni d’amore, felicità, disincanto e vanità. Il corto sarà presentato alla presenza dell’attore Lino Capolicchio e del regista Leandro Giribaldi. Presenta il critico Gabriele Rizza.

A seguire, proiezione del film La casa dalle finestre che ridono, di Pupi Avati, con Lino Capolicchio, Francesca Marciano, Gianni Cavina, Giulio Pizzirani, Bob Tonelli. (Italia 1976; col.; 110′ ) Il quinto film di Pupi Avati si è guadagnato sul campo i galloni di cultmovie. Horror originale e inquietante, rappresenta un tassello non convenzionale nella sconfinata produzione del genere italiana, all'interno della quale ha fondato il cosiddetto “gotico padano”. Nei primi anni Sessanta, un restauratore, alle prese con un macabro San Sebastiano dipinto da un artista locale, morto suicida 30 anni prima, scopre un passato di riti satanici e sacrifici umani che sarebbe stato meglio non conoscere. Protagonista non secondaria è l’ambientazione, nella placida e solare provincia ferrarese, che ospita una vicenda di perversione, atroci segreti e omertà. Il film ha vinto il Premio della critica al Festival du Film Fantastique di Parigi nel 1979.

28/02/2020, 14:38