BIOGRAFILM 16 - WEST OF BABYLONIA
C'è gente negli Stati Uniti che ha deciso di andare a vivere lontano dalle metropoli e dalla frenesia del capitalismo (da "Babylonia", come chiamano il resto del mondo...). C'è gente in mezzo al deserto che ha costruito una piccola comunità libera e sui generis, capace di vivere senza corrente e senza elettricità. C'è gente, a Slab City al confine con una base militare che testa pericolosi ordigni esplosivi, che cerca un rapporto diretto con la natura e un equilibrio con il pianeta.
Opera prima e indipendente, primo capitolo di una annunciata "trilogia americana", "
West of Babylonia" di
Emanuele Mengotti presenta al mondo questa comunità, composta da circa 400 persone (in estate, d'inverno sono dieci volte tanto), gli autodefiniti "Slabber", giovani e meno giovani, hippy e neonazisti, fuorilegge ed artisti.
Un ritratto intimo, magnificamente fotografato da Marco Tomaselli (che restituisce i colori e le atmosfere di quell'angolo di mondo con un realismo sorprendente), che può anche respingere lo spettatore viste le scelte estreme (e le convinzioni forti) dei suoi protagonisti. Ma chi ha amato le atmosfere e la capacità immersiva dei film di Roberto Minervini, apprezzerà.
12/06/2020, 11:11
Carlo Griseri