Fondazione Fare Cinema
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Note di produzione di "Amo la tempesta"


Note di produzione di
Proseguendo fedele il percorso low budget intrapreso già nelle produzioni video di alta qualità nell'ambito della pubblicità, nel 2014 viene creato il ramo Exen Films per la gestione esclusiva e dedicata dei progetti cinematografici.
Grazie al lavoro svolto con Exen Media, negli anni vengono coinvolti diversi clienti appassionati di cinema ed entusiasti dei lavori prodotti che mettendo in pratica il loro interessamento e la loro fiducia stanziando parte dei fondi per la produzione del film, permettendo così a Maurizio di dar vita alla sua prima opera di lungometraggio.
Per l’approccio low budget e indipendente e per la capacità di finanziarsi al di fuori del circuito classico delle produzioni cinematografiche italiane, facendosi forte della fiducia che i propri clienti hanno con il tempo dimostrato, Exen Films può essere considerata come una realtà unica nel panorama del cinema italiano.

Come si è sviluppata l’idea di produrre Amo la tempesta?
L’idea nasce dalla volontà di raccontare storie dei nostri giorni, attingendo dall'attualità e dai problemi quotidiani e dall'esigenza di allargare il nostro sguardo a quei fenomeni che affliggono il nostro Paese, come quello della fuga di cervelli e del suo impatto sulla società.
Questa emorragia di conoscenza, in particolare nel campo della ricerca, che porta l'eccellenza italiana a migrare verso Paesi con possibilità e prospettive migliori, è anche il pretesto per indagare il rapporto tra genitori e figli.

Da dove nasce il soggetto di Maurizio Losi?
La storia tratta un tema trasversale, diffuso in Italia come in tutta Europa e nel mondo. Un fenomeno, quello della migrazione dei talenti, che si lega fortemente alle problematiche economiche di questi ultimi anni del divario andatosi a creare tra le nazioni “rimaste indietro” e quelle, invece, che dalla crisi hanno saputo riscattarsi. Questo permette al film di toccare ulteriori argomenti di totale attualità transnazionale, come quello della “guerra fredda” economica e politica tra Germania e Italia, disarmata con grandi dosi di ironia e paradossi. Il film vuole indagare anche la descrizione di un modello familiare tradizionale, quello della famiglia unita sotto un unico tetto, che si tramanda i mestieri da padre a figlio. Un modello in forte mutamento in un Paese, l' Italia, che più di ogni altro incarna questo tipo di cultura nell'immaginario internazionale. Descrivere i problemi del nostro tempo, utilizzando un taglio ironico e surreale, vuole aprire un dibattito sull' argomento, alla ricerca di una riflessione collettiva che possa restituire un sano miglioramento e approccio alle dinamiche sociali ed economiche della nostra epoca.