Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di regia di "En ce moment"


Note di regia di
Ho girato En ce moment durante il lockdown in Belgio. Il 19 marzo Ophélie, la ragazza con cui ho da poco iniziato una relazione, si trasferisce a casa mia per affrontare insieme la quarantena. Fin da subito, la nostra relazione si rivela problematica e, nella nuova quotidianità dai ritmi alterati dalla pandemia, si trasforma in un’intensa battaglia, disseminata da estenuanti tentativi di creare una comunicazione che ci permetta di esprimere i rispettivi bisogni. Il film nasce dalla mia necessità di creare un contatto emozionale con Ophélie, poco incline alla comprensione e all’espressione delle sue emozioni, prigioniera del rapporto con la sua precedente compagna dalla quale non è mai riuscita a liberarsi nonostante la decisione di iniziare una relazione con me. Durante questo periodo di convivenza, il mio bisogno profondo era quello di uscire da insane dinamiche relazionali che mi avevano accompagnato negli anni e poter realizzare finalmente un incontro autentico con l’altra per costruire una relazione fatta di reciprocità e di vera presenza. Sono una fotografa ma per En ce moment , ho voluto sperimentare l’immagine in movimento. Cercavo un linguaggio che fosse capace di registrare questo costante tentativo di trovare un equilibrio tra me e lei. Volevo che la fotocamera fosse la testimone della nostra quotidiana battaglia, lo strumento per esprimere il mio bisogno di essere compresa, amata, accettata e la conseguente frustrazione per i desideri e le aspettative irrealizzate. Il film è il mio tentativo di raccontare l’impossibilità della relazione, i bisogni espressi e quelli taciuti, conseguenza del nostro vissuto personale che proiettiamo sull’altro creando una sorta di sistema d’incontri impossibili. La nostra storia, che nella realtà finirà alla conclusione della quarantena, nel film non si esaurisce. Così come non si esauriscono nel confronto e nello scontro le domande alle quali non siamo riuscite a dare risposte.

Serena Vittorini