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CINEMAMBIENTE 23 - Il programma di domenica 4


CINEMAMBIENTE 23 - Il programma di domenica 4
Il Festival Cinemambiente inizia la sua ultima giornata al Cinema Massimo con un appuntamento pomeridiano dedicato al pubblico delle famiglie e con la proiezione del film di fiction Sulle ali dell’avventura (ore 15.30, Sala Rondolino), moderna favola ecologica ed etologica diretta dal francese Nicolas Vanier. Trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo, scritto dal regista e ispirato alla storia vera dell'ornitologo Christian Moullec, il lungometraggio racconta la storia di un visionario scienziato studioso di oche selvatiche, deciso a trovare un modo per salvarle dall’estinzione. Il piano è quello di guidarle, a bordo del suo ultraleggero, verso una rotta migratoria alternativa e sicura che le porti dalla Norvegia fino a casa, nel Sud della Francia, preservandole dall’incontro mortale con cavi elettrici, traffico aereo, inquinamento luminoso e bracconieri. Per suo figlio Thomas, adolescente ossessionato da videogiochi e cellulare, la prospettiva di trascorrere le vacanze con il padre in mezzo alla campagna francese, per aiutarlo nell’impresa, è da incubo: ma avrà modo di ricredersi.

Come negli anni passati, il Festival non ha trascurato di presentare anche in quest’edizione, accanto ai film di denuncia, i documentari che indagano possibili risposte e soluzioni positive alle emergenze ambientali. È il caso di Kiss the Ground (ore 16, Sala Cabiria), il nuovo film dei due acclamati documentaristi statunitensi Josh e Rebecca Tickell, da anni presenti al Festival con i loro lavori. Nella prospettiva di una soluzione accessibile e realizzabile al problema del riscaldamento globale, il lungometraggio esplora le potenzialità dell’agricoltura rigenerativa come pratica in grado di aumentare la capacità dei terreni di catturare e stoccare il carbonio, rimuovendolo dall’atmosfera e così determinando la stabilizzazione del clima, il ripristino di ecosistemi alterati e, non ultimo, l’aumento della produzione agro-alimentare. Girato in cinque continenti, supervisionato da più di cento esperti e scienziati, il film è narrato da Woody Harrelson e vede la partecipazione di “eco-celebrities” come Gisele Bündchen, Tom Brady, Jason Mraz, Ian Somerhalder, Patricia Arquette e Rosario Dawson. La proiezione sarà seguita da un incontro con i registi Josh e Rebecca Tickell, in collegamento online, e con Marco Ramotti, docente di Agricoltura biologica e sostenibile all’Istituto Agrario Prever di Osasco.

Nel pomeriggio il Festival festeggia con una proiezione speciale il decennale di un film torinese, 40% - Le mani libere del destino (ore 16.30, Sala Soldati), diretto da Riccardo Jacopino e prodotto dalla Cooperativa Sociale Arcobaleno. Frutto di una vivace mobilitazione e riuscita collaborazione di forze tutte cittadine, distribuito da Slow Cinema e Microcinema, interpretato da attori non professionisti, con la partecipazione di Luciana Littizzetto, il lungometraggio salda temi ambientali e sociali in una commedia neorealista con qualche sfumatura noir. La storia è quella di Lucio, un ragazzo che, uscito da una comunità di recupero, inizia a lavorare in una cooperativa sociale specializzata in raccolta carta e riesce a stare lontano da droga e guai grazie all’aiuto dei compagni.
Proiettato non solo nelle sale cinematografiche, ma anche in carceri e scuole, il film ha avuto vita lunga a Torino, riuscendo a diffondere una maggior conoscenza dell’attività delle cooperative sociali e della loro importanza nel recupero delle risorse umane. La proiezione sarà introdotta da un incontro con i lavoratori-attori di Arcobaleno Cooperativa Sociale, interpreti del film.

Nel secondo pomeriggio, il cartellone propone La via del bosco (ore 17.30, Sala Rondolino), diretto da Francesca Frigo, regista romana attiva a Torino, e dedicato alle foreste, a cui le sfide imposte dalla crisi climatica e il ritorno alle zone rurali restituiscono oggi il ruolo di fattore di sviluppo economico e sociale andato perduto nel tempo. Il mediometraggio, prodotto dalla Regione Piemonte, si sofferma specificamente sul lavoro dei tecnici professionisti che, attraverso il monitoraggio e la progettazione, gestiscono i rapporti sempre mutevoli tra uomo e foreste, in modo che queste tornino ad essere ecosistemi equilibrati e in grado di aiutarci a fronteggiare le conseguenze del riscaldamento globale. La proiezione sarà seguita da un incontro con la regista Francesca Frigo, Livio Bozzolo, presidente CONAIBO - Coordinamento Nazionale delle Imprese Boschive, Antonio Brunori, rappresentante Italia per la certificazione PEFC, Marco Corgnati, funzionario del Settore Foreste della Regione Piemonte.

Sempre nel secondo pomeriggio, il Festival esplora, come già nei giorni scorsi, le stanze del potere per capire come i grandi attori che muovono le fila della finanza e dell’economia internazionale si pongono di fronte alle prospettive di cambiamento. Con The Forum (ore 18, Sala Cabiria) il regista tedesco Marcus Vetter entra nel luogo di raduno per eccellenza dei potenti della Terra, il World Economic Forum di Davos, al seguito dell’ottantunenne fondatore del grande meeting internazionale, Klaus Schwab, convinto sostenitore del dialogo come metodo di risoluzione dei problemi mondiali. Il lungometraggio lo segue, dal 2018, per un periodo di due anni difficili, segnati da un populismo montante e da una sfiducia crescente nelle classi dirigenti. Mentre le crisi del mondo si sommano senza sosta (l’emergenza climatica, la Brexit, gli incendi nella Foresta amazzonica, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina...), non c’è solo il presidente Bolsonaro a sfidare, da una parte, l’establishment, ma anche, dall’altra, una nuova generazione ribelle, guidata da Greta Thunberg, presente a Davos. È l’inizio di un dialogo, sui cui frutti il film si interroga, domandosi se il WEF può effettivamente contribuire a cambiare il mondo o è invece, come espressione delle grandi élite globali, parte del problema. La proiezione sarà seguita da un incontro con Beppe Gamba, giornalista, e, in collegamento online, con il regista Marcus Vetter e con Jennifer Morgan, direttore esecutivo di Greenpeace International e tra i protagonisti del film.

In prima serata, il cartellone propone un altro film che indaga una possibile soluzione ai problemi ambientali. Diretto da Troy Hale, regista e giornalista statunitense vincitore di 26 Emmy Awards, Sh*t Saves the World (ore 19, Sala Rondolino) è un viaggio a tappe in diversi Paesi e città – Sydney, Londra, Chicago, San Diego, Messico, Tanzania, India, Irlanda e Scozia – che esplora con una narrazione divertente e ironica possibilità di salvaguardia del Pianeta efficaci, anche se spesso elegantemente tralasciate nei dibattiti sul futuro del mondo. Il lungometraggio illustra, infatti, la produzione e l’impiego, sempre più diffuso, di quelle fonti di energia altamente rinnovabili ricavate dalle deiezioni degli organismi viventi (biomasse), cui soprattutto gli umani contribuiscono in misura crescente grazie al loro enorme consumo di cibo. La proiezione sarà seguita da un incontro online con il regista Troy Hale.

Si ritorna al tema centrale di quest’edizione, il riscaldamento globale, con il film Cinquanta passi (ore 19, Sala Soldati), diretto dal ferrarese Niccolò Aiazzi e dedicato ai ghiacciai in via di scioglimento, un archivio che il cambiamento climatico rende oggi un libro aperto, restituendo le storie di quanti ci sono passati e i corpi di quanti, purtroppo, lì hanno perso la vita. Seguito dalla macchina da presa, il protagonista del film, Michele Cucchi, guida alpina del Monte Rosa e soccorritore, si mette nel solco dei loro cammini durante le spedizioni ambientali in diversi angoli del mondo – da Zermatt, al Karakorum, al Nepal –, intraprese negli ultimi anni nella convinzione che oggi la vera sfida non sia più scalare una vetta, ma tentare di conservare un ecosistema sempre più fragile. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista Niccolò Aiazzi, con il protagonista del film Michele Cucchi e con Enrico Camanni, alpinista e scrittore.

L’ultima serata si aprirà con la cerimonia di premiazione delle classi vincitrici del Concorso nazionale CinemAmbiente Junior (ore 21, Sala Cabiria), rivolto alle Scuole Primarie, Secondarie di I e II grado, che rappresenta l’unica sezione competitiva dell’edizione di quest’anno. Il Festival tornerà poi per l’ultima volta sul tema dei cambiamenti climatici con il film di chiusura The Great Green Wall (a seguire la premiazione in Sala Cabiria, alle 21 nelle Sale Rondolino e Soldati e online), il nuovo lungometraggio dello statunitense Jared P. Scott, già autore di The Age of Consequences, presentato al Festival nel 2017. Il lungometraggio è un viaggio, guidato dalla musicista-attivista maliana Inna Modja, nel Sahel, uno degli avamposti dei cambiamenti climatici. Nella regione africana in cui gli effetti del riscaldamento globale si traducono in crescenti carestie, conflitti, migrazioni di massa, le speranze oggi sono riposte nella “Grande muraglia verde”: un ambizioso progetto di riforestazione, diventato anche un movimento e una campagna internazionale, che prevede la creazione di una barriera di 8.000 chilometri di alberi attraverso l’intera larghezza del Continente allo scopo di contrastare la siccità e la desertificazione e ridare un futuro a milioni di persone. La proiezione sarà seguita da un incontro online con il regista Jared P. Scott e la musicista Inna Modja.

MODALITÀ DI INGRESSO E ACCESSO. L’ingresso e l’accesso al Festival al Cinema Massimo e alla sala virtuale sono gratuiti e a prenotazione obbligatoria.

03/10/2020, 15:05