FESTIVAL DI LECCE - Olivier Assayas protagonista
Olivier Assayas è l’autore “Protagonista del Cinema Europeo”, sezione che ogni anno il Festival dedica a una personalità della cultura e del cinema del Vecchio Continente. L’omaggio prevede, oltre all’incontro con il regista, la proiezione di alcuni titoli rappresentativi della sua filmografia.
“Nonostante il Festival non si sia potuto realizzare nel consueto periodo primaverile a causa dell’emergenza sanitaria che ha frenato tutte le attività culturali, quest’autunno sono felice di poter riportare in sala il pubblico e gli ospiti della ventunesima edizione, nel pieno rispetto delle norme anticovid- sottolinea
Alberto La Monica -. Sono molto contento che abbia accolto il nostro invito Olivier Assayas, tra i cineasti francesi più sensibili che ha saputo raccontare storie che hanno sempre un profondo senso del sociale. Mostreremo alcune delle sue opere più significative, utili a tratteggiare il suo fare cinema”.
Scelti anche i 12 titoli europei in anteprima mondiale e nazionale che concorreranno all’assegnazione dell’
Ulivo d’Oro - Premio Cristina Soldano al Miglior Film Europeo e che saranno giudicati dalla Giuria internazionale composta da
Katriel Schory (Presidente), Beatrice Fiorentino, Mathilde Henrot, Antonio Saura, Mira Staleva.
I film in concorso: HALF SISTER di Damjan Kozole (SLOVENIA, 2019); SISTER di Svetla Tsotsorkova (BULGARIA, QUATAR 2019; SCANDINAVIAN SILENCE di Martti Helde (ESTONIA, FRANCE, BELGIUM, 2019); WINONA di The Boy (nome d’arte di Alexandros Voulgaris) (GRECIA, 2019); LA BELLE INDIFFERENCE di Kivanc Sezer (TURCHIA, 2019; LARA di Jan-Ole Gerster (GERMANIA, 2019); TENCH di Patrice Toye (BELGIO, 2019; OPEN DOOR di Florenc Papas (ALBANIA, 2019); COUNTY LINES di Henry Blake (UK, 2019); TWELVE THOUSAND di Nadège Trebal (FRANCIA, 2019); DISCO di Jorunn Myklebust Syversen (NORVEGIA, 2019); THE SON di Ines Tanovic (BOSNIA & ERZEGOVINA, 2019).
Come già annunciato - accanto al concorso ufficiale con la selezione di 12 film europei, e alle altre sezioni che vedono protagonisti cortometraggi, documentari e incontri dedicati alla commedia italiana ed europea e ai più significativi personaggi e personalità del cinema e della cultura europei - la XXI edizione del Festival presenta l’omaggio a Aldo Fabrizi e la XI edizione del Premio Mario Verdone.
A 30 anni dalla scomparsa di
Aldo Fabrizi, il Festival rende omaggio a una delle figure più carismatiche della cultura e del cinema italiani. il Festival dedica a Fabrizi, con la retrospettiva delle opere da lui dirette, una mostra sulla sua arte a cura della nipote Cielo Pessione, con fotografie, manifesti, locandine, abiti di scena, sceneggiature, ricette gastronomiche, tratte dall’Archivio Fabrizi, la proiezione del film “Fabrizi & Fellini: lo strano incontro” in presenza dell’autore Luca Verdone, ed un incontro/tavola rotonda moderato da Enrico Magrelli sull’importanza della figura di Fabrizi a cui prenderanno parte diversi addetti ai lavori.
Per l’occasione sarà presentato il restauro de “La famiglia Passaguai” (1951) da Fabrizi diretto e interpretato.
L’operazione di restauro è realizzata dalla Cineteca di Bologna e RTI - Mediaset presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata.
Il Premio Mario Verdone, giunto alla sua XI edizione, istituito in accordo con la famiglia Verdone dal Festival del Cinema Europeo, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia e il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, è riservato a un giovane autore italiano che si sia particolarmente contraddistinto nell'ultima stagione cinematografica per la sua opera prima.
La Giuria, costituita da Carlo, Luca e Silvia Verdone, ha scelto tra gli autori selezionati tre finalisti: Phaim Bhuiyan per “Bangla”, Marco D’Amore per “L’immortale”, Roberto De Feo per “The nest - Il nido”.
02/10/2020, 10:07