Note di regia di "L'Armee Rouge"
Ho conosciuto i ragazzi della comunità avoriana di Napoli durante una ricerca effettuata nell’ambito dell’Atelier di Cinema del Reale di Ponticelli (FILMaP), in seguito ho trascorso otto mesi assieme a Birco e ai suoi amici e per un mese sono andato ad abitare nel quartiere multiculturale del Vasto, dove Birco organizza le sue feste. La storia di Birco è principalmente la storia di un uomo che vuole trasformare il suo sogno in realtà. Nelle intenzioni di regia, ho concentrato l’attenzione sui sogni, le aspettative e gli obiettivi di un ragazzo di 27 anni che come tanti scappa da un paese in conflitto e arriva in Italia via mare. L’attenzione del film si concentra sul presente e sul futuro, del passato di Birco sappiamo poco, la sua storia inizia dalla creazione dell’Armée Rouge, il gruppo di “guerriglieri dello spettacolo” che organizza le feste di coupé décalé. Con questo film cerco di creare una narrazione alternativa, da una prospettiva diversa e immersiva all’interno della comunità avoriana, un approccio anche linguistico ed antropologico in un film dove si parlano quattro lingue (nouchi, djoula, francese e italiano) che cerca di svelare meccanismi e strutture di un gruppo di persone che pochi conoscono o frequentano, un film ambientato in una Napoli non vista, fatta di sottoscala trasformati in discoteche e container trasformati in case. L’occhio della videocamera è tanto vicino ai personaggi (cerca di essere quasi uno sguardo dal di dentro della comunità avoriana) quanto è distante dalle banali generalizzazioni e dalle attitudini dell’attuale contesto italiano ed europeo.
Luca Ciriello