DOMICILIO COATTO - Commedia criminale
Rocco Gagliardi, noto criminale romano, dopo un anno di carcere viene trasferito agli arresti domiciliari: a casa dovrà avere a che fare la moglie Gioia, food blogger, la figlia Donna, ribelle e polemica, e il figlio Dylan Furio Valerio (nomi omaggio ovviamente alla serie anni ’90 “Beverly Hills”) che dopo un viaggio ad Amsterdam si batte per la legalizzazione della marijuana andando contro gli affari di famiglia. Rocco, infatti, continua la sua carriera criminale tra le quattro mura domestiche grazie all’aiuto dei suoi scagnozzi, imbranati tanto quanto la coppia di carabinieri che ogni giorno si presenta presso casa Gagliardi non riuscendo a fiutare i traffici di Rocco.
“Domicilio Coatto” nasce come una webserie girata con pochi mezzi approdata su Prime Video che nelle intenzioni dei registi e sceneggiatori
Andrea Cima e Ludovica Ortame vuole essere una brillante commedia parodistica del genere criminale, tanto in voga soprattutto negli ultimi anni. Le citazioni e i riferimenti sono tanti: dal poliziottesco italiano a “Romanzo Criminale”, dai film di Tarantino al montaggio a schiaffo molto utilizzato da Guy Ritchie, come nel suo film cult sulla criminalità “Snatch – Lo strappo”, fino a citare anche “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino.
Le battute in romanesco, le situazioni rocambolesche nelle quali si ritrovano i protagonisti e anche la critica sociale (vedi nella prima puntata la mancata approvazione della legge sulla legalizzazione delle droghe leggere che darebbe filo da torcere alla criminalità) appaiono, però approssimative e poco accattivanti, caratteristiche fondamentali per una comedy, così come poco convinti sono anche gli interpreti nei loro ruoli.
Prodotto nel 2015, “Domicilio coatto” ha vinto il Next Prize Award al Roma Web Fest, è stato finalista all’Amburgo Web Festival, proiettato all’Isola del Cinema - Isola Tiberina e ha partecipato fuori concorso al Formia Film Festival.
17/11/2020, 12:14
Caterina Sabato