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BIANCA RONDOLINO - "Il mio esordio nel cinema"


La giovane regista romana ha realizzato negli Stati Uniti il documentario "In the image of god"


BIANCA RONDOLINO -
Bianca Rondolino
Bianca Rondolino ha esordito all'ultimo Torino Film Festival con il suo cortometraggio "In the image of god", un breve documentario con protagonista il rabbino Levi, nato nel 1957 a Long Island, New York, intersessuale come sua nonna e la sua bisnonna. Il corto è nel programma del V-Art al via il 14 dicembre.

In the Image of God racconta una storia di transizione e un viaggio attraverso la fede: come l'hai scelta per il tuo esordio?

Cercavo il personaggio giusto per realizzare un cortometraggio sul tema dell'identità di genere. Ero a Los Angeles in quel periodo e mi convinsi che l'ideale sarebbe stato raccontare una persona non binaria: ho fatto un po' di ricerche e ho trovato Levi, ho capito subito che la sua storia era perfetta. Appena ci siamo conosciuti mi ha raccontato la sua vita, è un oratore vero e mi ha conquistata.
E' stato facile convincerlo a partecipare al progetto, come persona trans non ha potuto raccontarsi per lungo tempo, o quanto meno mai del tutto: alla fine mi ha confidato che per lui è stato molto liberatorio, ormai è adulto e con una carriera avviata, con i figli grandi, si è sentito al sicuro.

Come avete lavorato per organizzare il racconto?

Lui parla tanto, ma è stato comunque molto importante stabilire la fiducia con me come regista. Tutto il resto del corto è nato dopo, il grosso del lavoro è stato il montaggio dell'intervista, la sua è una vita piena e decidere cosa tenere e quanto tenerne è stato l'aspetto più difficile, mi è costato un grande sforzo "tagliare". Poi ho lavorato sulle coperture, che sono prima in bianco/nero e poi a colori, scegliendo più immagini in soggettiva possibile per vedere il mondo dai loro occhi.
Infine, insieme al compositore abbiamo creato il soundscape con molta consapevolezza, sapevo bene dove volevo il silenzio: la musica riesce a direzionare le emozioni e in diversi momenti volevo che lo spettatore fosse libero di reagire direttamente alle parole di Levi, senza forzature. E il brano di Leonard Cohen che abbiamo aggiunto è diventato il centro emotivo del racconto.

Che percorso hai fatto prima del tuo esordio al cinema?

Ho studiato lettere antiche a Roma, che apparentemente non c'entra niente. Ma grazie alla storia dell'arte mi sono appassionata al potere delle immagini: non sono di certo una bambina prodigio, di quelle che a 8 anni già facevano filmini e foto!
Ho lavorato a contenuti televisivi, sono stata montatrice di piccoli video per i social, quindi sono stata in tantissimi "microset" e mi sono appassionata ancora di più a questo mondo. Un giorno ho capito che volevo allontanarmi dalla velocità dei social per creare contenuti più lenti e ragionati, più profondi. Amo più il documentario della fiction, almeno per ora: ho una vera vocazione per le storie vere, ce ne sono tantissime che non sono state mai narrate. Finora a raccontare è stato un gruppo molto limitato di persone - quasi tutte tendenzialmente bianche, uomini ed etero - e c'è molto lavoro da fare.

Hai esordito al TFF, purtroppo solo in edizione virtuale. E' il festival che tuo nonno Gianni - indimenticato storico del cinema e docente universitario - ha aiutato a creare...

Mi è spiaciuto tantissimo non poter vedere il film in sala, volevo andarci insieme a mia nonna e invece non ha potuto vivere l'esperienza con me: ero molto legata a mio nonno, tutto ciò ha avuto un aspetto sentimentale molto forte!
Mi hanno chiesto in tanti se è per lui che ho scelto il cinema: a dire la verità, mi sentivo simile a lui perché avevo fatto la sua stessa scelta universitaria, lettere antiche. Poi, però, il caso ha voluto che abbia seguito le sue orme anche nella scoperta tardiva del cinema e nella scelta di dedicarmici completamente!

E per il futuro?

Di idee per il futuro ne ho mille al giorno! Ma ho imparato che c'è differenza tra l'argomento di cui si vuole parlare e una "storia", il documentario deve dare precedenza a quest'ultima, anche al di là di ciò che il regista magari aveva in mente a inizio percorso... sono alla ricerca, continuamente.

06/12/2020, 08:48

Carlo Griseri