SOTTODICIOTTO 21 - Il programma di domenica 6
La seconda giornata del weekend si apre al
Sottodiciotto Film Festival con una proiezione dedicata a piccoli e grandi, il film d’animazione
L’Extraordinaire Voyage de Marona (ore 16.30), coproduzione internazionale diretta dalla regista rumena Anca Damian. Protagonista del lungometraggio è una cagnolina che, vittima di un incidente, ricorda le tante “famiglie” avute nella sua vita, tutte amate incondizionatamente e con infallibile empatia. Nel film, divertente e toccante, la sua storia e il suo destino, semplici ed essenziali, individuali e universali, ricordano le “lezioni di felicità” che i cani possono dare agli umani, insegnando loro a vivere nel presente, godere delle piccole cose, connettersi profondamente agli altri.
Sempre nel pomeriggio, i riflettori del Festival si accendono sulle sezioni competitive con le premiazioni del Concorso nazionale Sotto18 OFF e di Campus Short Film Competition (ore 17), a cui interverranno i vincitori e i rappresentati delle giurie. La cerimonia sarà preceduta dalla proiezione del cortometraggio
I miei supereroi (ore 16.30) di Alessandro Guida, giovane autore emergente tenuto a battesimo proprio dal Festival, dove in passato ha vinto più premi nei concorsi scolastici ed extrascolastici. Ispirato a una storia vera, il suo ultimo lavoro intende sensibilizzare l’opinione pubblica sulla patologia dell’emofilia che colpisce i bambini, raccontando le sfide quotidiane affrontate da un minore affetto dalla malattia durante il soggiorno in un campo estivo. La proiezione sarà commentata dal regista Alessandro Guida e dagli interpreti del film Christian Monaldi e Alessio di Domenicanto (già attore nel Pinocchio di Matteo Garrone).
Sempre nel pomeriggio, prosegue la sezione
Wikicampus, organizzata dal Festival e dal DAMS dell’Università di Torino e strettamente legata al tema delle “famiglie” che caratterizza l’edizione 2020 del Festival. Il terzo appuntamento, intitolato “Lessico familiare” (ore 17, in diretta Facebook @Sottodiciotto), è dedicato a una riflessione sui rapporti tra storia familiare e storia nazionale a partire da due volumi di recente pubblicazione: Città sommersa (Bompiani), con cui Marta Barone ricostruisce la sfuggente figura del padre seguendone le tracce nella Torino degli anni di piombo, e Senza salutare nessuno (Laterza), in cui Silvia dai Pra’ ritorna ai luoghi d’origine di un bisnonno istriano finito nella foiba di Vines nel 1943. Il dialogo tra le due scrittrici è coordinato dallo storico Claudio Vercelli.
Nel secondo pomeriggio il Festival rende omaggio, nei cento anni della nascita, a
Osvaldo Cavandoli (ore 18.30), il padre de La Linea, una delle più geniali invenzioni della creatività italiana del secondo Novecento: un non-personaggio, senza casa, volto e famiglia, che nasce e vive in un unico tratto bianco animato, in perenne simbiosi con la mano del suo disegnatore, e che si esprime solo attraverso un continuo e inconfondibile gramelot.
L’iniziativa, realizzata dal Festival con l’Agenzia internazionale di illustratori, fumetti, vignette e animazioni Quipos, sarà l’occasione di riscoprire non solo un cartoon che da sempre si è posto al centro dei grandi assi della creatività italiana – design, pubblicità, animazione e cinema – ma anche l’eccezionale ed eclettica inventiva del suo autore. Nel corso dell’incontro, infatti, Sergio Cavandoli, figlio di Osvaldo, presenterà e commenterà una selezione di episodi de La Linea accanto a rarità come i primi esperimenti dell’animatore e regista con la tecnica della stop motion, di cui, alla fine degli anni Quaranta, fu uno dei pionieri in Italia. Parteciperanno all’incontro Alfio Bastiancich, general manager di Showlab e vicepresidente di Cartoon Italia, e Chiara Magri, coordinatrice didattica del Centro Sperimentale di Cinematografia – Sezione animazione.
Sempre nel secondo pomeriggio il cartellone presenta “Animare l’impegno: lo sguardo di Raúl de la Fuente”, la sezione curata da Missioni Don Bosco (main partner del Festival) e dedicata al pluripremiato regista spagnolo, appassionato di Africa, che nei suoi film mostra l’umanità attraverso i destini individuali, riuscendo a conferire alle sue storie un respiro collettivo che diventa quasi presenza fisica. Il sodalizio del regista con le missioni salesiane, nato da un reciproco riconoscersi e riconoscere l’importanza di raccontare le storie che non vengono raccontate, ha prodotto nel tempo molteplici opere. Tra queste, due titoli presentati nella sezione:
Palabek. Refugio de esperanza (ore 18.30), che prende il titolo dal nome dell’ultimo insediamento salesiano aperto nel Nord dell’Uganda e racconta quotidianità e sogni di alcuni dei profughi lì accolti dopo la fuga dalla guerra nel Sudan meridionale, e
Love (ore 19), dedicato al drammatico fenomeno della prostituzione minorile che imperversa a Freetown, capitale della Sierra Leone. Entrambi i mediometraggi saranno introdotti da un contributo video di Raúl de la Fuente e da Marco Faggioli, direttore di Missioni Don Bosco. La sezione presenta anche uno dei titoli più noti di de la Fuente,
Ancora un giorno (ore 20.30), il film di animazione realizzato con Damian Nenow e tratto dal romanzo-reportage di Ryszard Kapuściński sulla guerra di Angola. La proiezione sarà preceduta da un incontro con il regista, in collegamento diretto, e con il rapper torinese Willie Peyote, che, con i Bluebeaters, ha scritto la title-track della colonna sonora del film.
In serata vengono presentati altri due titoli della sezione “
That’s all families!”, legata al tema della 20ma edizione del Festival. Lungometraggio d’esordio della giovane regista argentino-costaricana Sofía Quirós Ubeda, Ceniza negra (ore 20.30, MYmovies.it – Sala 2) è un coming of age di una tredicenne orfana che è legata con un rapporto simbiotico a un nonno stanco di vivere e che, per superare il suo lutto, si immerge in un mondo magico e misterioso, continuamente in bilico tra infanzia e adolescenza. A seguire, viene proiettato
The Cat Rescuers (ore 22.30), diretto dagli statunitensi Rob Fruchtman e Steven Lawrence, di cui è protagonista la sterminata “famiglia” di 500.000 gatti randagi di New York City, accudita dalla pattuglia di soccorritori volontari che ogni giorno si prodiga per salvare le loro vite nelle strade di Brooklyn. La proiezione sarà introdotta dai registi Rob Fruchtman e Steven Lawrence.
La giornata di proiezioni si conclude con un titolo della sezione “
Sweet families”, con cui il Festival rende omaggio ad Alexandre Rockwell. Girata nel 1992 in bianco e nero,
In the Soup (ore 22.30) è una movimentata commedia che costituisce un altro esempio del cinema indipendente e “fatto in famiglia” peculiare dell’autore statunitense. La storia di Adolfo, aspirante regista che sogna di realizzare grandi film, ma non ha neanche di che pagare l’affitto, annovera infatti tra gli interpreti Jennifer Beals, ex moglie di Rockwell. Insieme all’attrice di Flashdance, recitano nel film Steve Buscemi, nel ruolo del protagonista, Seymour Cassel e Will Patton.
05/12/2020, 15:38