DONNE CON LA MACCHINA DA PRESA - Online dall'8 al 13 dicembre
Torna per la seconda edizione "
Il cinema che non si vede", rassegna cinematografica realizzata da Ucca (Unione dei Circoli Cinematografici Arci, associazione nazionale di promozione della cultura cinematografica riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo) con il contributo della Regione Campania (L. 30/2016) e con la collaborazione di numerosi partner sparsi tra le province di Avellino, Benevento e Caserta.
Se la prima edizione nello scorso dicembre è stata infatti itinerante fra le tre province, con l’obiettivo di raggiungere comuni della Campania in cui la presenza di sale e di attività cinematografiche è estremamente ridotta o addirittura assente, questa edizione vedrà inevitabilmente delle proiezioni online, alternati ad incontri live in diretta streaming con le registe.
Il filo conduttore di quest’anno infatti è proprio “
Donne con la macchina da presa”, e nasce con l’obiettivo di dare la giusta visibilità alle opere di registe donne, in un mondo professionale dominato dal maschile, e indagare cosa sia andato perso a livello di ricchezza artistica in questa disparità di genere.
Spesso protagoniste davanti all'obiettivo, con più difficoltà l'industria cinematografica ha concesso loro spazio dietro la macchina da presa, per quanto negli ultimi anni la situazione sembri essere leggermente cambiata e nuove giovani e interessanti autrici stiano con fatica emergendo, seppure in contesti indipendenti o in piccole produzioni.
La scelta dei titoli proposti vuole privilegiare - provocatoriamente - argomenti solitamente ritenuti appannaggio esclusivo dello sguardo maschile: i crimini di guerra riportati alla luce da “Il segreto della miniera” di Hanna Slak, l’emancipazione di una ragazza Rom dalle tradizioni soffocanti della sua comunità in “Sola al mio matrimonio” di Marta Bergman, i divari sociali della società marocchina in “Sofia” di Meryem Benm'Barek, le lettera d’amore di una giovane madre alla figlia sotto i bombardamenti siriani in “Alla mia piccola Sama” di Waad al-Kateab, le emergenze ambientali che la società contemporanea si trova ad affrontare in “Amaranto” di Manuela Cannone e Emanuela Moroni, la riabilitazione dopo un tragico incidente in “The Rider” di Chloé Zhao, recente vincitrice dei Festival di Venezia e Toronto.
Oltre ai lungometraggi nazionali e internazionali, ci sarà spazio per la proiezione di opere di autrici campane: il toccante “Nevia”, film d’esordio di Nunzia De Stefano, che racconta la caparbia ribellione di un’adolescente che vuole fuggire da una vita senza prospettive e l’incantevole “Agalma” di Doriana Monaco, immersione nella vita quotidiana del Museo Archeologico di Napoli quasi fosse un organismo vivente.
A questi si affianca una selezione di cortometraggi, di varie autrici, composta con la collaborazione del Working Title Film Festival, che metterà a disposizione alcune anteprime nazionali, e della Fondazione “Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico” che con il “Premio Zavattini” negli ultimi anni ha sostenuto numerose opere di giovani registe italiane. Dall'8 al 30 dicembre, saremo online con 8 film, di respiro nazionale e internazionale, 12 corti e 5 incontri live con le autrici, per restituire l’interpretazione e lo sguardo sul mondo delle registe e far conoscere e mettere a valore il talento e l’ispirazione delle “
Donne con la macchina da presa”.
Le associazioni culturali Kinetta, Doxa, Zia Lidia Social Club, Marea, Lies (Laboratorio dell'inchiesta economica e sociale), Textures APS, Arci Salerno sono gli altri partner coinvolti nell’iniziativa. Al progetto partecipa anche l’Arci nazionale.
Le proiezioni si terranno sul sito
www.ucca.com, i live con le registe sulla pagina facebook Il Cinema che non si vede e su quella di UCCA.
08/12/2020, 14:20