Note di regia di "Mental"
Quattro ragazzi, quattro adolescenti in cerca di sé stessi. Sognano, amano, hanno paura. Ognuno ha una patologia diversa, unica. Ma è impossibile segnare un confine tra la sensazione di normalità e quella di straordinarietà che ogni ragazzo vive. È qualcosa di fluido, un momento di crisi, un’oscillazione che vive o ha vissuto ognuno di noi, in cerca della propria identità. Mental è un racconto di formazione universale: nonostante racconti personalità estreme, le relazioni, i sogni e i bisogn i che muovono il racconto sono comuni a tutti gli adolescenti, anche quelli che non hanno mai passato un giorno in psicoterapia. Quattro ragazzi, quattro attori strepitosi a cui abbiamo voluto lasciare la libertà di esplorare i propri personaggi e di cre are relazioni vere sia tra di loro che con le peculiarità delle proprie patologie. Abbiamo girato con uno stile realistico e una macchina a mano che potesse seguirli, che gli stesse attaccata per non perdere niente del loro percorso attraverso i nostri qua ttro protagonisti. Abbiamo rappresentato la clinica in cui si muovono come un mondo a sé, fatto di regole e di spazi dedicati, colori concilianti e libertà controllate, forse troppo per tenere a bada l’esplosiva vitalità di gruppo di adolescenti come i no stri. Nonostante le costrizioni, però, quello dei protagonisti di Mental è un percorso verso l'accettazione di sé stessi che diventa sempre più divertente, incerto e doloroso. Solo il gruppo li salverà, perché, per quanti casini combinino, si aiutano e ne escono più forti di prima. Quattro storie autentiche, vitali, che come la ogni adolescenza sa lasciar spazio a risate e amore. Quattro ragazzi, quattro attori strepitosi. Vitali, liberi, sempre pronti a regalare una risata piena di speranza.
Michele Vannucci