AMARE AMARO - Con Sofocle nella Sicilia contemporanea
In un piccolo paese della Sicilia si consuma una tragedia: Giosuè rimane ucciso dopo aver causato involontariamente la morte di altre due persone, un uomo che ha sempre dato problemi alla comunità ma soprattutto al fratello fornaio Gaetano, il suo opposto. Proprio perché odiato da tutti il sindaco “boss” del paesino Enza e il suo braccio destro Marcello, un maresciallo dei Carabinieri, decidono che Giosuè non è degno di essere sepolto nel cimitero comunale ma il più lontano possibile. Gaetano, pur essendo sempre stato consapevole degli errori del fratello, non ci sta a non dargli una degna sepoltura accanto alla madre e decide a tutti i costi di riprendersi il corpo di Giosuè per rispettare il ricordo di un morto contro la disumanità dell’intero paese.
Scritto da
Julien Paolini con
Samy Barroun "
Amare Amaro" porta la tragedia di Sofocle nel presente tramutando Antigone in un uomo solitario e tranquillo che ha sopportato in silenzio per anni l’ostilità dei suoi compaesani che lo hanno sempre considerato un “diverso” perché italofrancese.
Gaetano decide in questo caso di agire perché la dignità di un morto, di suo fratello, non viene riconosciuta, e la barbarie ha la meglio sull’umanità. Basandosi sulla propria esperienza, avendo le stesse origini del protagonista, il regista racconta l’ottusità, l’ignoranza e la cattiveria che si scatenano quando si ha paura dell’altro, quando anche i principi cristiani che molti sbandierano non sono abbastanza per abbattere i pregiudizi. Questi personaggi rappresentano nel film di Paolini il “coro” che come in una vera e propria tragedia greca commenta con distacco e cinismo gli eventi, mentre Gaetano e la sua fidanzata Anna sfidano le autorità rischiando di perdere tutto.
Un dramma dalle “tinte” western che lascia molto spazio ai silenzi, ai suggestivi paesaggi siciliani, al dolore commentato dalle bellissime musiche di
Pasquale Filastò, ma che nonostante l’elegante messa in scena fa fatica a rendere pienamente attuale l’ispirazione alla tragedia di Sofocle, uno spunto che se sviluppato in maniera più approfondita e avvincente avrebbe donato a una storia che si accascia troppo presto su sé stessa, una vera e precisa identità.
12/02/2021, 09:00
Caterina Sabato