NON MOLLARE! - Artisti e Scuole per la riuscita del docufilm
Al via la call “Artisti per Salvemini”: tra i primi contributi Caparezza, in video, e Vauro, con una sua vignetta. In arrivo quelli degli illustratori Mauro Biani, Anarkikka, Fabio Magnasciutti, Federica Giglio in arte In Buona Fede. Si mobilitano anche le prime scuole “Salveminiane”.
La cultura è come la politica, sa essere superficiale come superflua, ma rimane indispensabile all’attività degli uomini, alla loro vita in comunità, carica com’è di significati e valore, guida delle nostre scelte. Ritorna come sempre attuale la lezione di Gaetano Salvemini, a cui è dedicato “
Non mollare!”, docu-film che lo riporterà a casa a Molfetta e nei cinema. Il progetto continua con una call rivolta al mondo dell’arte e della cultura (Caparezza e Vauro già in prima linea, in arrivo i lavori di Mauro Biani, Anarkikka, Fabio Magnasciutti, Federica Giglio in arte In Buona Fede).
Parteciperanno al progetto anche gli studenti e le studentesse, come le intere comunità scolastiche, dell’Itet “G. Salvemini” di Molfetta e del Liceo Scientifico “G. Salvemini” di Bari, che hanno deciso di lottare per ricordare e riportare in vita l’intellettuale di cui portano il nome, per contrastare l’oblio sceso in passato sulla sua figura. “I Salvemiani non mollano”: con queste parole le scuole invitano inoltre gli altri istituti che condividono come loro la denominazione originale a partecipare al crowdfunding attivo sulla piattaforma ministeriale IDEArium, nelle forme più opportune.
Il materiale inviato contribuirà a supportare il crowdfunding, già di successo e attivo da metà marzo, aperto alle donazioni fino al 15 maggio: raccolto (con più di 6.000 euro) oltre un terzo dell’obiettivo finora, grazie a più di cento donatori partecipanti.
“La cultura è la somma di tutte quelle cognizioni che non rispondono a nessuno scopo pratico, ma che si debbono possedere se si vuole essere degli esseri umani e non delle macchine specializzate. La cultura è il superfluo indispensabile”.
Per Salvemini la cultura è una capacità mentale, intellettuale, che non serve immediatamente a qualcosa di concreto, di pratico, perciò è “superflua” ma, allo stesso tempo, è l’elemento indispensabile per rimanere umani e non diventare macchine, dotate solo di puro raziocinio per un compito definito. Oggi la cultura rischia di apparire ridotta ad attività subordinata al resto delle priorità, contenuto residuale delle nostre giornate, se non lusso per pochi. Non è così: il docu-film e la storia di Salvemini vogliono testimoniarlo, presentandosi come bene collettivo e comune, da costruire insieme. La chiamata di partecipazione al mondo dell’arte e della cultura d’Italia vuole sostenere questo principio, tramite il supporto al crowdfunding del progetto “Non mollare!”, attraverso le peculiarità artistiche di chi sarà coinvolto. Fino al 15 maggio è possibile inviare il proprio contributo via mail a
[email protected] o via Whatsapp al numero 3426664189.
“Manca poco, eppure anche stavolta rischiamo di dimenticarcene, dovremmo fare qualcosa. Anzi, soprattutto oggi, dobbiamo fare qualcosa, qualcosa di più, qualcosa di bello” esordisce l’attivista Gabriele Vilardi, nel video di presentazione del film pronto al ciak. Ora la parola passa a chi, nel mondo culturale italiano, vorrà e potrà partecipare alla realizzazione del viaggio di Salvemini. La call è aperta dalla vignetta di Vauro: “Essere imparziali significa essere dalla parte del più forte” sono le parole rivolte a un giovane da un uomo anziano, che si riposa all’ombra di un albero - “Possiamo essere solo intellettualmente onesti”, ricorda la citazione di Salvemini. Cresce l’attesa per vedere i lavori di altri disegnatori, come Mauro Biani, Anarkikka e Fabio Magnasciutti. Intanto, le lezioni dell’intellettuale – dalla lotta per il suffragio universale all’attenzione per la questione meridionale – vivono anche nel contributo di Michele Salvemini, in arte Caparezza, che condivide il cognome e la città natale con l’uomo politico (oltre all’anno di nascita, ma di un secolo dopo, il ‘73). «Stimo Salvemini principalmente come uomo politico, come uomo del sud – che tanto si è speso per le riforme più giuste -, ma lo stimo anche come uomo messo alla prova dalla vita, costretto a subire un processo, ad essere arrestato, a vivere in esilio per le sue idee antifasciste: un uomo che ha fatto della politica una materia appassionante, che ha vissuto la politica con passione, un uomo che avrei voluto vedere oggi nel contesto attuale», dice nel video. Ancora, la memoria del “professor” Salvemini risiede in Liliana Gadaleta Minervini, sua allieva di tesi diversi decenni fa, che ricorda una sua lettera in cui il maestro esprime la necessità dell’azione politica, “anche se sembra una cosa ignobile”, come momento indispensabile alla crescita, al miglioramento della vita degli uomini.
15/04/2021, 12:25