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BERGAMO FILM MEETING 39 - Une vie demente


BERGAMO FILM MEETING 39 - Une vie demente
Secondo film della mostra concorso è “Une vie demente”, di Raphaël Balboni e Ann Sirot, registi belgi.

Non certo facile realizzare un film che parla della demenza senile, malattia che come un fiume in piena arriva inattesa e porta facilmente alla deriva rapporti sociali e legami affettivi. Alla vita non importa dei tuoi piani. Alex (Jean Le Peltier) e Noemie (Lucie Debay) vogliono un bambino, ma devono mettere le loro vite in attesa quando alla madre di Alex, Suzanne (una superba Jo Deseure) viene diagnosticata la demenza.

Il risultato è una commedia drammatica belga agrodolce che fornisce un ritratto non convenzionale ma rinfrescante di una delle malattie più strazianti del mondo. Bravi i registi Ann Sirot e Raphaël Balboni che comprendono coma la demenza non ha bisogno di essere espressa in cliché di mera dimenticanza - così spesso raccontata nei film americani attraverso sequenze oniriche poco convincenti in cui le persone iniziano a scomparire - ma può manifestarsi in modi strani e inaspettati.

Il titolo francese “Une Vie Démente” significa letteralmente "una vita pazza", ma funziona come un gioco di parole intelligente sulla parola simile démence, che significa "demenza". Questo doppio significato di complessa follia non è vero solo per Suzanne, ma anche per la giovane coppia, che differisce notevolmente sul modo in cui Suzanne dovrebbe essere trattata.

Un approccio per lo più realistico è complicato e arricchito da alcuni surreali voli di fantasia. Ad esempio, un motivo ripetuto non naturalista presenta i personaggi che indossano abiti coordinati su uno sfondo semplice, che parlano con un professionista - che sia un consulente pre-concepimento, un commercialista o un medico - che non vediamo mai. In questi momenti abbiamo un senso di ordine che sembra intenzionalmente urtare contro il mondo caotico della condizione di Suzanne.

In definitiva, il film mostra che non ci sono modi semplici per far fronte a una persona cara che perde la testa: solo gradi diversi di quelli meno cattivi. Utilizzando l'umorismo nero e il dramma sincero, Une vie demente cattura perfettamente gli alti e i bassi sia della vita che dell'amore. Bellissima la scena finale con un chiaro messaggio di speranza. La vita, anche se con molte difficoltà e alle prese con una malattia terribile, continua, come un soffio di vento.

26/04/2021, 08:02

Luca Corbellini