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LORIS LODDI - Dal grande cinema degli anni 60 fino a Ridely Scott


Attore, doppiatore interprete di decine di film. Ora č tra nel cast di "The House of Gucci" diretto da Ridley Scott e girato in Italia


LORIS LODDI - Dal grande cinema degli anni 60 fino a Ridely Scott
Loris Loddi
Loris Loddi č un attore e doppiatore italiano con una carriera letteralmente "storica": nel 1961 esordisce da bambino, scelto da Mario Bava per il film "Gli invasori".
L'anno successivo, interpreta Cesarione figlio di Giulio Cesare e Cleopatra, nel kolossal "Cleopatra". Scelto dalla protagonista Elizabeth Taylor e dal regista Joseph L. Mankiewicz, recitando in inglese. Ha lavorato in teatro scelto e diretto da Luchino Visconti né “Il Diavolo in giardino” dov’era Il diavolo protagonista sui tre atti a soli 7 anni.

Č stato Marzio Ciano ne “Il Processo di Verona” al fianco di Silvana Mangano 1963 regia di Carlo Lizzani. Inizia a doppiare nel 1965 con la prima edizione “ L’isola del tesoro” diretto da Giulio Panicali e viene poi scelto per doppiare Mowgli da Walt Disney in persona nč “ Il libro della giungla” l’edizione storica del 1967 da allora ha prestato la sua voce ad attori - solo per citarne alcuni- del calibro di Brad Pitt ("Troy"), James Caviezel ("La sottile linea rossa"), Edward Norton ("Stone"), Val Kilmer ("The Doors" e "Batman Forever"), Saďd Taghmaoui in “L’odio”, Tom Hollander in “Pirati dei Caraibi”, Ben Foster in “Alpha Dog”, Patrick Wilson in “Watchmen”, Quentin Tarantino in “Dal tramonto all’alba”, Matthew Goode in “Match Point”, Michael Sheen in “Midnight in Paris”. Sua la voce di Vincent D'onofrio -“Palla di lardo” in “Full Metal Jacket”.
Unico attore italiano per "The House of Gucci" di Ridley Scott, lo incontriamo per chiedergli di questa sua esperienza

Come sei arrivato all’esperienza in "House of Gucci" ?

Grazie al mio agente, Roberto Barůch Almagiŕ che ha i suoi studi oltre a Roma sia a Los Angeles che a Londra Parlo, e recito in inglese da quando avevo 13 anni quando la Paramount Pictures, nel 1968, mi mandň a Londra per imparare l’inglese e recitarlo soprattutto. Il film era “The Adventurers”( tratto dal libro di Harold Robbins) fui scelto da Lewis Gilbert regista del capolavoro "Alfie" ma piů conosciuto ai molti per aver diretto i suoi 007 da “Si vive solo due volte” del 1967 a “La Spia che mi amava” 1977 e fino a“Moonraker” del1979. In “The Adventurers” ero il protagonista nei primi 20 minuti del film e dovevo recitare in presa diretta con attori del calibro di Ernest Borgnine, Candice Bergen o Alan Badel considerato tra migliori attori shakespeariani. Tornando a Ridley Scott il primo selftape che feci per "Gucci" fu per l’avvocato di Al Pacino ovvero Aldo’s lawyer, Pacino interpreta Aldo Gucci e nel film viene arrestato per bancarotta fraudolenta. Ridley Scott scelse un’altro attore ma piacendogli il mio primo selftape me ne ha fatto rifare un altro per un giudice in una scena con Lady Gaga. Preciso che nel film non troverete nessuna mia “prova attoriale” , solo una modesta partecipazione vestito da giudice, che perň mi č servita per conoscere Ridley Scott".

Hai quindi visto Lady Gaga?

"Certo, Gaga arriva all’ultimo momento sul set dopo che si prova con la sua controfigura: non avevo bisogno di avere Gaga fisicamente per capire cosa e come devi dire una battuta o come devi muoverti per prendere una luce; Ridley Scott era sempre collegato via radio con noi tramite i suoi due aiuti ma č venuto anche fisicamente per spiegarci parlando, con un tono basso. Con me č stato molto britannico degno di un Re buono: avevo bisogno di un chiarimento da lui e con l’enorme sorpresa dei presenti la nostra breve personale conversazione si č conclusa con “Loris thanks for understanding”, Gaga in soli due ciak ha chiuso la scena, due ciak e fine set, organizzazione perfetta, quasi militare, oserei..."

In questa organizzazione anche la tecnica credo sia fondamentale Rispetto alla tecnologia quali differenze hai trovato tra i set italiani e quello di Ridley Scott?

"Č presto detto. in una mega produzione come Gucci dove si gira con quattro Arriflex e quattro operatori alla macchina da presa per ogni scena si hanno quattro ottiche con obiettivi diversi che a loro volta danno risultati differenti e in minor tempo hai piů risultati".

Ma tu cosa pensi delle potenzialitŕ di un film come "Gucci" in sostanza sulla storia di un omicida come Patrizia Reggiani?

"Penso che un film come Gucci si rivolga piů ad un pubblico statunitense piů attratto dal mondo della moda rispetto a noi. Penso, ma questa č solo una mia considerazione, che per la Reggiani forse si immagini una Giustizia americana che l’avrebbe potuta condannare alla sedia elettrica . Poi per quanto si sia romanzato nel libro della giornalista inglese Sara Gay Forden autrice del The House of Gucci ,con il lancio americano del film tornerŕ in vendita anche il libro. Del resto non credo che in Italia con i problemi che stiamo attraversando si possa avere un particolare interesse verso una vicenda troppo lontana nel tempo per “riviverla al cinema”

Che film hai attualmente in uscita, Qualche prossimo importante doppiaggio?

"Mi vedrete nel film di Massimo Cappelli “E Buonanotte” nel ruolo di Spartaco un comunista disoccupato ex alcolizzato che gestisce una comune per disadattati, sempre con Cappelli ho finito di girare “Un senso a questa vita” affresco con giovani interpreti dove sarň il Professor Celli Cesaretti imparziale professore universitario. Nel film diretto da Costanza Quatriglio dal titolo Diva prodotto dalla Medusa sarň un famoso pubblico ministero che indaga su Anna Foglietta. In autunno su Rai1 andranno in onda sei puntate dal titolo “Un professore” regia di Alessandro D’Alatri dove interpreto un famoso esponente della malavita romana.
Come doppiatore mi sentirete dal 4 giugno in Sweet Tooth Prodotto da Susan Downey & Robert Downey Jr. serie Netflix dove il Generale Steven Abbot interpretato da Neil Sandilands ha la mia voce".


Marco Guarella

14/06/2021, 10:00