PRIX ITALIA 73 - I vincitori dei Premi
Sezione TV e dei Premi Speciali
Una sedia a rotelle per far diventare i sogni una realtà: i “Racconti zoppi” della Bbc raccontano la disabilità nei primi anni ’80 e si aggiudicano la categoria Performing Arts nella Sezione Tv del 73° Prix Italia: “arriva come un colpo allo stomaco. È scritto in modo acuto, diretto con sensibilità, recitato magnificamente. È una breve ma brillante metafora dei sogni e delle aspirazioni di una vita paralizzata”, scrivono i giurati che attribuiscono ancora al Regno Unito e Sky Uk la Menzione speciale per il palinsesto reinventato di “Marina Abramović si impossessa della Tv”.
Ancora anni ’80, ancora Inghilterra, e l’ombra dell’Aids: Channel Four vince la categoria Tv Fiction con “È un peccato – It’s a Sin”. “Oltre al tema della sessualità – scrive la giuria - questa serie drammatica tocca anche altri temi rilevanti come la genitorialità, la libertà di espressione, la discriminazione, il pregiudizio e l'emarginazione delle comunità queer da parte della società in generale. un dramma storico commovente, moderno e fresco. È la storia di una minoranza che parla alla maggioranza”. Menzione speciale, inoltre, per la Zdf tedesca e “I bambini di Windermere” su 300 bambini ebrei orfani e traumatizzati dall’Olocausto.
Si resta in Germania, per uno sguardo alla guerra “dimenticata” in Siria, con “La grotta”, della Ard che si aggiudica la sezione Tv Documentari. E’ la storia di un ospedale sotterraneo che – si legge nella motivazione – “è un'opera eccellente, un lavoro urgente e necessario. Fa letteralmente esplodere la guerra davanti ai tuoi occhi con la potenza di una bomba, anche se vivi nell’angolo opposto del mondo. L’argomento è stato trattato in modo delicato e intenso. Una tecnica magistrale rende questo messaggio impossibile da ignorare.
Il tema del diritto al lavoro e alla sicurezza è, infine, il tema affrontato da “Incontriamo Yong-gyun” della Mbc della Corea del Sud, al quale viene riconosciuta una Menzione speciale.
Una battaglia per far capire e accettare la diversità: è la storia di Sasha e della sua famiglia raccontata da “Ragazzina – Petit fille” di ARTE France, alla quale la Giuria internazionale del 73° Prix Italia, a Milano, attribuisce il Premio Speciale in onore del Presidente della Repubblica Italiana. E’ il riconoscimento più prestigioso per un documentario che – per i giurati – è il programma meglio realizzato, il più innovativo, che espone una storia accattivante, trattando un argomento rischioso e originale. La "Ragazzina" è una protagonista forte, che trasforma le sue difficoltà in forza, mentre affronta un mondo crudele.
Inoltre, la relazione, il legame tra una madre coraggiosa e sua figlia rendono il documentario commovente, e avvicinano la storia allo spettatore”. Dagli stessi giurati anche una Menzione speciale per “Scorpion” della Ror rumena, tra suoni e immagini.
Ancora ARTE France si aggiudica il Premio speciale attribuito da 47 studenti provenienti da Fondazione Milano-Scuole Civiche, Università Iulm, Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Milano-La Statale e USI-Università della Svizzera Italiana: vince “Dopamine - Special Lockdown, una riflessione sul nostro rapporto ambivalente con le tecnologie, le applicazioni, i dispositivi. “Propone un linguaggio cinematografico sensibile e una narrazione attenta ai ritmi del web. Ha una portata intergenerazionale profonda, che ci guida a una critica non scontata della nostra condizione ormai irreversibilmente onlife” – scrivono i giovani giurati che attribuiscono anche una Menzione speciale a Rai per “Mental” di Rai Fiction – Stand By Me, sul tema della salute mentale, soprattutto tra i più giovani.
Va, infine, in Svezia, il Premio Speciale Signis per il doc “Il costo insostenibile della vita di città”, della Svt. “La Tv svedese – si legge nelle motivazioni - ha mostrato in modo eccellente quanto viene sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ovvero il diritto per ogni bambino, donna e uomo, ovunque, di avere una casa, diritto colpevolmente ignorato da un capitalismo senza freni, spesso avallato, anche a livello governativo, da molti Paesi, a dispetto della sua natura profondamente immorale”.
17/06/2021, 21:22