FIGARI FILM FEST 11 - Ivana Lotito: "Una bella responsabilita'"
Ospite a Olbia del
Figari Film Fest come giurata della sezione Scarpette Rosse, dedicata ai film a tematica femminile, è anche l'attrice
Ivana Lotito.
Come sta andando questa avventura sarda?
Mi sento responsabilizzata, ma è anche per me una grande occasione di apprendimento e conoscenza, il livello dei corti è molto alto e mi ha sorpreso.
C'è un'alta sensibilizzazione al tema della discriminazione e della violenza di genere, e quando il racconto non è stereotipato, ma trattato con delicatezza il messaggio arriva ancora più forte, quando è inatteso, sottile, latente, è molto più incisivo.
Siamo ancora indecise su chi premiare, ma sono molto contenta di essere qui: inoltre, godere di questo scenario e questo panorama, in un'ambiente di relax, divertimento e convivialità, dopo i mesi di clausura claustrofobica, è un dono.
Da attrice quanto riesce a scegliere i suoi progetti, in questo senso?
Ultimamente, avendo lavorato di più e fatto esperienze importanti, ho iniziato ad avere una migliore libertà di scelta, che ha portato con sé anche una maggiore responsabilità. Mi trovo a pensare, dovendo scegliere un ruolo, a che messaggio lancerò accettandolo: è un tipo di dovere che ho, aver conquistato piccoli consensi e una piccola credibilità in questi ultimi tempi mi dà ora l'obbligo di pormi questo interrogrativo. Ma mi rendo anche conto che è un grandissimo lusso, non è sempre possibile farlo.
Anche se c'è un'aria di cambiamento importante, a volte leggo ancora copioni che sanno di medio evo e questo mi agghiaccia. C'è un tipo di violenza e discriminazione che non viene raccontata spesso, quella portata avanti non da grandi gesti - facili da condannare - ma in modi più sottili, subdoli, latenti, difficili da riconoscere, che portano avanti la cultura maschilista e patriarcale. Se si proponessero nei film le donne come esseri umani normali, slegate dal loro essere donne, sarebbe un bel passo avanti.
Nonostante la pandemia, per lei è stato un anno importante...
Sì, un anno molto intenso e importante, a livello personale e lavorativo. Sono diventata mamma per la seconda volta, in piena pandemia, ed è stato anche una fortuna enorme perché in ogni caso avrei dovuto stare a riposo a casa. Poi subito dopo mi sono buttata nell'ultima stagione di Gomorra, che è sempre un'esperienza molto intensa, affettiva e umana, è stato difficile alla fine salutare i colleghi e salutare Azzurra, il mio personaggio. Un'esperienza che mi ha fatto molto maturare, ho un senso di gratitudine che porterò dentro per tutta la vita.
Poi c'è stato anche "Rosa Pietra Stella", una grande responsabilità e un'occasione preziosissima per me come attrice, interpreto una figura che non soffriva del suo ruolo femminile, ma combatteva la costrizione alla bellezza ricercando una virilità necessaria per sopravvivere sulla strada, nei suoi confronti con avvocati e boss... Carmela in quel film è semplicemente un essere umano, non "soltanto" una donna come viene comunemente intesa, è un film che merita moltissimo, ha molta anima.
22/06/2021, 12:30
Carlo Griseri