Note di regia di "Naufragi"
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Naufragi” è un racconto che vorrebbe porsi come una ricerca nella semplice direzione della statura umana dei suoi personaggi, tratteggiarne con segni decisi il profilo psicologico e indagarne l’animo. Non mi interessa in questo caso dare letture e proporre il mio sguardo sul mondo attraverso il linguaggio cinematografico, mi interessa solo che il film sia pulsante e traboccante di stati dell'animo, che la tecnica sia subordinata alla
poetica.
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Naufragi” contiene in sé numerosi temi che s’intrecciano tra di loro: il tema del disagio psichico nei rapporti familiari, il senso di colpa, l’impossibile elaborazione di un lutto, lo sgretolarsi dei rapporti familiari e il loro ricostituirsi sotto forme diverse.
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Naufragi” è essenzialmente un film sul dolore e sullo smarrimento che ne consegue, sulla resistenza delle persone al dolore e sulla loro capacità di ricominciare a vivere nonostante tutto. Senza nessuna retorica, nessuna enfasi, ma attraverso un racconto che lavora sulla “sottrazione”, sull’assenza, sul vuoto. Essenziale, scarno, aspro, ma traboccante di sangue pulsante come solo la vita vera sa essere.
Stefano Chiantini