GENDER BENDER 19 - A Bologna dal 2 al 19 settembre
Danza contemporanea internazionale con spettacoli in prima italiana, conversazioni con coreografe e coreografi, proiezioni cinematografiche, proposte e formati site specific in esclusiva, incontri con autori e autrici della letteratura, laboratori con le comunità locali e l'inizio di un nuovo progetto triennale sostenuto dal programma Creative Europe dell'Unione Europea, il tutto nella cornice del Giardino del Cavaticcio di Bologna.
Questi gli ingredienti della 19° edizione del festival Gender Bender, co-diretto da Daniele Del Pozzo e Mauro Meneghelli e prodotto dal Cassero LGBTI+ center di Bologna, in programma al Giardino del Cavaticcio di Bologna dal 2 al 19 settembre 2021.
Un’edizione straordinaria e interamente all'aperto che porta il titolo di Affetto Domino, un gioco di parole che invita a considerare come un gesto di cura e attenzione possa generare molteplici felicità nell'ambito delle relazioni umane.
Questa edizione en plein air sarà inaugurata in anteprima il 22 luglio con l’incontro pubblico della scrittrice statunitense Carmen Maria Machado con il ricercatore Francesco Cattani. Machado nelle sue opere sa restituire in modo straordinario le vite e gli immaginari delle persone queer, anche su temi delicati quali la violenza in una coppia di donne, come avviene nell’acclamato memoir Nella casa dei tuoi sogni (2020).
L’appuntamento - a ingresso gratuito - è in collaborazione con Codice edizioni alle 18.30 presso la piazza coperta della Biblioteca Salaborsa, piazza del Nettuno 3, Bologna. Per partecipare è necessario prenotare chiamando al numero 051 2194400, a partire dal 19 luglio dalle 9 alle 13.
La compagnia spagnola La Macana apre la sezione danza con Pink Unicorns, uno spettacolo pirotecnico in prima nazionale che nasce all’insegna del gioco tra un padre e un figlio (gli interpreti Alexis e Paulo Fernández lo sono per davvero). Due generazioni che ci mostrano il loro rapporto in una danza coinvolgente, muovendosi tra enormi e coloratissimi gonfiabili per indagare il concetto di mascolinità, con humour e affetto. Tra danza e acrobazia, ironiche sfide di abilità a momenti di racconto, i due si divertono a indagare con sincerità e irriverenza la loro relazione, che trova un’occasione di confronto e di dichiarato amore di fronte al pubblico. In programma il 7 e l’8 settembre
Joy Alpuerto Ritter, straordinaria coreografa e performer di origini filippine di base in Germania che ha collaborato col Cirque du Soleil e con la band Florence and the machine, porta a Gender Bender due spettacoli in prima nazionale. Alter Egos è potente solo che attraverso le continue trasformazioni del suo corpo in scena si interroga sulle molteplici identità che abitiamo e sulle maschere che indossiamo nella quotidianità, in un affascinante gioco che scardina la rigidità dei meccanismi sociali. (In programma il 9 e il 10 settembre). Lo spettacolo Babae (“donna” in lingua filippina), selezionato nella prestigiosa piattaforma internazionale Aerowaves 2020, è un rituale dalla forte carica mistica e dal potente slancio vitale ispirato alla danza delle streghe della coreografa Mary Wigman. Combinando gli antichi balli popolari delle Filippine con un repertorio contemporaneo che spazia dal classico all’hip hop fino al voguing, Joy Alpuerto Ritter inscena una pratica che celebra il potere femminile, immergendo gli spettatori in un’atmosfera intima e senza tempo. (In programma 11 e 12 settembre).
Swans Never Die è il progetto in esclusiva nazionale che invita 10 giovani coreografi e coreografe a rileggere in chiave contemporanea il repertorio classico de La morte del cigno, coreografato in origine da Michel Fokine per Anna Pavlova nel 1905. È promosso da una rete di soggetti che ha deciso di unire idee e progettualità e che tra il 2021 e il 2022 proporrà una programmazione congiunta fatta di spettacoli, workshop, incontri, webinar e residenze artistiche. Ospiti della tappa bolognese a Gender Bender saranno Chiara Bersani, Silvia Gribaudi e Philippe Kratz, che assieme alla dramaturg Greta Pieropan presenteranno al pubblico un immaginario legato al cigno che si apre a nuove e personali coreografie, accompagnate da video di repertorio, ascolti musicali e parole. In programma l’11 e il 12 settembre
Altro appuntamento in esclusiva nazionale creato ad hoc per Gender Bender da Silvia Gribaudi è Festa!, incentrato sul concetto di dono. La coreografa è vincitrice 2021 del premio Hystrio - Corpo a Corpo. Insieme ai performer Salvatore Cappello, Nicola Simone Cisternino, Riccardo Guratti, Fabio Magnani e Timothée-Aïna Meiffren, Gribaudi dialogherà in scena con le illustrazioni di Francesca Ghermandi e si unirà al pubblico in un rito celebrativo e collettivo, fatto di forte partecipazione da parte del pubblico, con momenti di condivisione e uno scambio reciproco di gesti donati dentro e fuori la scena. In preparazione di Festa! ci sarà, il 12 settembre, un laboratorio performativo aperto a tutte/i, condotto dalla coreografa. In programma il 14 e il 15 settembre
Massimo Monticelli, coreografo e danzatore bolognese, presenterà il suo solo Cassandra o della Verità, una riscrittura contemporanea del mito della divinatrice mai creduta, interpretata qui provocatoriamente da un uomo, che sovrappone il suo corpo alla voce di Cassandra, creando un contrasto che fa da scintilla alle questioni di genere e di rappresentazioni. In programma il 13 settembre
La coreografa Simona Bertozzi presenta Quel che resta, frutto di un lavoro di composizione condiviso con la danzatrice e coreografa Marta Ciappina. Un dialogo tra due corpi che lavorano come un organismo vivente in continua espansione, che nella sua crescita moltiplica le coordinate e rende continuamente possibili nuovi equilibri e flussi energetici, perseverando in un movimento che tesse fili e genera legami, senza sottrarsi al sopraggiungere di mutazioni. In programma il 9 e il 10 settembre
Ritorna al festival l’energia prorompente del Collettivo MINE, composto da Francesco Saverio Cavaliere, Roberta Racis, Silvia Sisto, Siro Guglielmi e Fabio Novembrini, con Esercizi per un manifesto poetico, vincitore del bando DNAppunti coreografici 2019: una pratica collettiva in cui ripetizione, determinazione e ostinazione generano un’unità di corpi capaci di affrontare il cambiamento e lo scorrere del tempo. In programma il 13 e il 14 settembre
Durante questa edizione di Gender Bender si terrà anche il primo appuntamento di Performing Gender - Dancing In Your Shoes, progetto di cooperazione internazionale Large Scale sostenuto da Creative Europe, di cui Il Cassero è capofila con Gender Bender. Il progetto è uno dei 20 selezionati in tutta Europa e impegna 16 coreografi e coreografe da Italia, Spagna, Slovenia, Francia, Ungheria, Gran Bretagna, Svezia, Paesi Bassi per tre anni di lavoro, con l’obiettivo di costruire delle comunità coese attraverso la pratica della danza e la produzione di spettacoli con protagoniste le persone che vivono nelle città partner del progetto. In programma il 14 e il 15 settembre
La sezione cinema offre, come da tradizione del festival, una serie di gioielli, che spaziano dai film narrativi ai documentari. Si comincia il 2 settembre con il film spagnolo Sedimentos, di Adrián Silvestre David: un road movie corale in cui un gruppo di sei donne trans accompagna una di loro al paesino in cui è cresciuta Il 3 settembre si prosegue con la prima nazionale della produzione tedesca Boy meets boy, di Daniel Sánchez López: Harry e Ben si incrociano a Berlino e passano 24 ore intense insieme, imparando a conoscere le reciproche differenze. Sulla scia di Prima dell’alba (1995) e Weekend (2011), questo film riesce a catturare bene l’atmosfera e le tematiche della contemporaneità. Sabato 4 settembre sarà la volta del cileno La nave del olvido, di Nicol Ruiz Benavides: una storia d’amore lesbica nella terza età, un grande potenziale liberatorio, e il memento che non è mai troppo tardi per lottare per la propria felicità. Domenica 5 settembre, a conclusione della prima tranche di programmazione cinematografica del festival, verrà proiettato Cunningham, lungometraggio di produzione tedesca della regista Alla Kovgan, un emozionante documentario sulla vita e l’opera del danzatore e coreografo Merce Cunningham, legato a stretto filo all’opera del compagno di una vita, il compositore John Cage. L’evento è in collaborazione con i festival Danza Urbana, Zed e Scie.
La sezione cinema riprenderà il 16 settembre, con molto più di una proiezione. Costituirà infatti un vero e proprio evento La Discoteca, film d’artista diretto da Jacopo Miliani, prodotto da NOS Productions in collaborazione con Gender Bender e progetto vincitore dell'ottava edizione di Italian Council, programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo del MIBACT. Parte integrante di un progetto più ampio che verrà presentato in tre città (Museo Pecci di Prato, Gender Bender Festival a Bologna e Festival Mix a Milano), il film è un racconto per immagini e musiche di una realtà distopica in cui nel futuro le discoteche sono diventate luoghi di controllo della intimità tra le persone. Saranno presenti anche tre membri della troupe: gli attori Eva Robin's e Pietro Turano (interprete della serie Skam Italia), e il performer di voguing Kenji Benji. La serata prevede infatti anche un talk con il cast, un dj set e la presentazione del libro d’artista relativo al progetto.
Petite fille è un documentario franco-danese di Sébastien Lifshitz, che segue per un anno le vicende della bimba trans di otto anni Sasha, la quale affronta le difficoltà di un mondo ostile, sostenuta però dall’amore e dalla comprensione dei genitori. In programma il 17 settembre. .
Chiudono il calendario cinema due prime nazionali: il 18 settembre la commedia autobiografica Potato dreams of America, in cui il regista Wes Hurley racconta della sua infanzia sovietica trascorsa sognando gli Stati Uniti, dove poi riuscirà ad arrivare e ad esprimersi, anche se in un contesto diverso da quello sognato .
Il 19 settembre As we like it, film taiwanese di Cheng Hun-i e Muni Wei, è una rivisitazione in chiave queer della celebre commedia shakespeariana Come vi piace, che utilizza un cast tutto al femminile e ambienta la storia nella Taipei contemporanea.
La produzione di Miliani fa da trait d’union tra il cinema e la sezione Arti visive. L’artista esporrà infatti anche la Trilogia Teorema, installazione video ispirata all’opera omonima di Pier Paolo Pasolini. Non citazionismo, nelle intenzioni di Miliani, ma volontà di riflettere, attraverso interpretazione e performance, sull’ossessione che quest’opera pasoliniana genera in lui. In programma dal 13 al 19 settembre
Gianluca Sturmann presenterà Home with you, una riflessione sulle relazioni, il corpo e l’identità nata nel momento di isolamento condiviso causato dalla pandemia. L’autore crea e utilizza delle maschere in cartone riciclato da pacchi postali come espediente simbolico per dare visibilità a relazioni invisibili. In programma dal 2 al 12 settembre.
Tre giovanissimi artisti esporranno nella mostra Metàmero, realizzata in collaborazione con ATTITUDES_spazio alle arti. Parola sconosciuta ai più, metàmero sta a significare il segmento singolo e ripetuto di cui sono composti alcuni esseri viventi, tra cui i lombrichi. Una riflessione disegnata sulla queerness dei corpi e sulla sua mostruosità costitutiva a cura di Viviana Gravano, con opere e lavori di Gianluca Ascione Ren Arman Cerantonio e Noah Schiatti. In programma dal 9 al 18 settembre.
Particolarmente ricca quest'anno la sezione Incontri, con una serie di presentazioni che intercettano le pubblicazioni italiane più stimolanti per argomenti e metodi. Il festival ha invitato autrici e autori a condividere con il pubblico i temi e le storie che attraversano i loro libri, con il desiderio di condividere idee e creare occasioni di dialogo a partire da opere che intendono agire sul presente.
Maya De Leo, storica e docente al Dams torinese nell'unica cattedra italiana di Storia dell'omosessualità, dialogherà con la ricercatrice Mila Fumini sul suo Queer. Storia culturale della comunità LGBT+ (4 settembre).
La giornalista Elisa Manici presenterà il suo Grass*, breve saggio volto a decostruire lo stigma nei confronti della grassezza (3 settembre). La scrittrice Valentina Mira presenterà X, la sua autofiction sullo stupro, la difficoltà a essere credute e le sue conseguenze (17 settembre).
Il musicista, docente e divulgatore Fabrizio Acanfora discuterà del suo In altre parole. Dizionario minimo di diversità, che vuole mostrarci le conseguenze che il linguaggio ha nella visione della diversità (19 settembre). Lo scrittore Luca Starita ci accompagnerà in un viaggio nella letteratura queer italiana con il suo Canone ambiguo (5 settembre), in cui incontra e ha conversazioni immaginarie con protagoniste e protagonisti della storia letteraria italiana: da Sibilla Aleramo ad Alberto Arbasino, da Giorgio Bassani a Carlo Emilio Gadda, da Elsa Morante ad Aldo Palazzeschi.
Starita parteciperà anche alla serata dedicata a Pier Vittorio Tondelli, in cui Olga Campofreda illustrerà la teoria da lei elaborata nel testo Dalla Generazione all’Individuo (6 settembre), una ricerca intorno ai miti e alla mitologia della giovinezza nei romanzi del grande scrittore, accompagnata da una lettura performativa ispirata da un testo teatrale inedito dello scrittore emiliano, recentemente ritrovato nell’archivio del Fondo Pier Vittorio Tondelli.
Emanuela Griglié e Guido Romeo presenteranno il loro Per soli uomini. Il maschilismo dei dati, dalla ricerca scientifica al design (12 settembre). Le formatrici Giulia Selmi e Valeria Roberti discuteranno del loro Una scuola arcobaleno. Dati e strumenti contro l'omotransfobia in classe (8 settembre). La scrittrice Eleonora Santamaria sarà presente col suo saggio Drag. Storia di una sottocultura (18 settembre).
26/07/2021, 17:38