LOCARNO 74 - "Where are You"
Un fotografo in declino iniziata a scaricare la sua aggressività sulla fidanzata, ma quando lei scompare in modo misterioso lui intraprende una discesa nel proprio subconscio alla ricerca di sé, e di lei.
Questa, in poche parole, potrebbe essere la trama di "
Where are you", opera seconda di
Riccardo Spinotti e Valentina De Amicis. Ma ridurre un film simile alla sua sola trama sarebbe un errore grave, le vicende narrate sono solo uno spunto per sprazzi di dialogo, immagini patinate e curatissime, riflessioni sul mistero e sulla follia del proprio non-conscio. E per mostrare il più possibile e dal massimo numero di angolazioni la bellezza di Camille Rowe e delle sue colleghe.
Come già nel loro precedente "Now is everything", presentato al Torino Film Festival nel 2019, Spinotti e De Amicis si avvalgono di collaborazioni prestigiose che determinano lo splendore della confezione: il padre di Riccardo,
Dante Spinotti, cura la fotografia del film e produce insieme alla moglie Marcella, dei costumi si è occupata la premio Oscar
Colleen Atwood, nel cast - che in buona parte riprende quello dell'opera prima - spicca l'apparizione dell'amico di famiglia
Anthony Hopkins.
Se "l'esterno" è indubbiamente ammirevole, l'interno è discutibile: il faro è ancora una volta il cinema del
Terrence Malick più recente, la volontà è quella di suggerire i fatti e non agevolare lo spettatore mai, costringendolo a ricostruire i pezzi di racconto nel loro lento svelarsi. "Where are you", come già "Now is everything", si rivela quindi uno splendido oggetto da guardare e un'ostica opera da capire. Ma impossibile da ignorare.
13/08/2021, 09:00
Carlo Griseri