Note di regia di "Una Relazione"
Un aspetto del nostro cinema mi ha sempre un po' frustrato, come spettatore: il non riconoscermi molto nei personaggi che rappresenta. Raramente ci trovo raffigurato il mio habitat sociale coi suoi riferimenti culturali, i suoi tic linguistici. Non è che devo rispecchiarmi esattamente nei personaggi, sia chiaro: è che non assomigliano a nessuno che conosco. Mentre c'è uno sguardo, in certo cinema francese o nelle commedie mumblecore americane che ritrae la vita - con le sue storture, il suo mix di spiacevolezza e lampi di ironia feroce e dolcezza e goffaggine - in maniera più verosimile, non consolatoria, non approssimativa: specifica. E quella specificità toglie barriere alla sospensione dell'incredulità del pubblico e ha come conseguenza una forte presa empatica, almeno su di me.
Stefano Sardo