GIORNATE DEGLI AUTORI 18 - Tra giovani filmmaker,
grandi maestri e cinema LGTBQ
L’anatomia delle Giornate degli Autori è definita in questo settimo giorno da autori che, attraverso il cinema, rappresentano la condizione umana. Ciascuno con il proprio background, raccontano per immagini la ricerca di se stessi, il senso della vita e come questa si trasforma mentre cambiano i mondi da cui provengono. Inneggiano alla vita mentre ne temono la fine i protagonisti di Caveman di Tommaso Landucci e Anatomia, film in concorso della polacca Ola Jankowska. Un agente di polizia sospeso per un atto molto grave è il protagonista di Deserto particular, film in concorso di Aly Muritiba; è la storia di un uomo che, perso nel proprio deserto emotivo, decide di attraversare il Brasile per cercare una donna misteriosa, una favola alla quale ha bisogno di credere.
Un maestro del cinema italiano quale Pupi Avati si spoglia di ogni pudore davanti a una troupe di giovani filmmaker dell’Università IULM di Milano per narrare il suo incontro con il cinema, i desideri, le paure e persino la sua percezione della morte, ironica e dolce. Accade nel docu-racconto Vorrei sparire senza morire di Marta Erika Antonioli e Nicola Baraglia, da un’idea di Gianni Canova.
Il brasiliano Aly Muritiba (ad Orizzonti nel 2015 con Tarantula) ha lavorato come poliziotto penitenziario mentre finiva gli studi e l’incipit del suo film in concorso alle Giornate sembra venire da un mondo che conosce a fondo; le inquietudini intime, la paura del giudizio, le identità soffocate, le dinamiche della provincia del Brasile di Bolsonaro che assomiglia alle periferie di tutto il mondo. Deserto particular è una storia LGBTQ+, un melodramma d’amore impossibile sulle note di una hit degli anni ’80 (riconoscibile e romantica) e allo stesso tempo un film sulla bellezza di un incontro in un mondo di separazioni.
La polacca Ola Jankowska è invece una scrittrice e documentarista che debutta nel lungometraggio di finzione con Anatomia, film che con il pretesto della malattia parla di memoria e autodefinizione, di un padre e una figlia che ne se prende cura. Tra digitale e 35mm, VHS, infrarossi e filmati d’archivio, stili e formati si intrecciano in un film che frantuma il tempo e lo spazio e l’idea della morte diventa la base per la ricostruzione dell’identità, della vita.
L’oscurità di una cava nelle Alpi Apuane è il luogo dove uno scultore si è rifugiato per scavare un gigante nella roccia. Questa è la storia di Filippo Dobrilla raccontata nel documentario Caveman - Il gigante nascosto nel programma delle Notti Veneziane curato dalle Giornate degli Autori in collaborazione con Isola Edipo. Il senso di libertà che sentiva laggiù si trasforma radicalmente quando la vita lo mette di fronte all’unica prova improrogabile. Il regista Tommaso Landucci si è diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, è stato assistente alla regia di Claudio Giovannesi e Luca Guadagnino e ha un film in lavorazione il cui produttore esecutivo è il regista premio Oscar James Ivory. Un nuovo talento da tenere d’occhio.
06/09/2021, 17:38