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VENEZIA 78 - Segre racconta De Bernardi


VENEZIA 78 - Segre racconta De Bernardi
Cinquantuno minuti sono pochi, per raccontare Tonino De Bernardi. Sono pochi perché è un uomo di cinema vulcanico e appassionato, con (almeno) un film all'anno girato in tutta la sua vita (e di anni ormai ne ha 84), con la videocamera ancora oggi sempre in mano e sempre accesa a riprendere il mondo, con un legame fortissimo con il cinema anche da spettatore (nella sua Torino è abbastanza usuale incrociarlo in sala, specie quando le proiezioni sono accompagnate dagli autori, con cui ama dialogare).

Ma onore a Daniele Segre, altro storico regista torinese, per aver voluto dedicare a Tonino De Bernardi questi 51 minuti, preziosi anche se pochi, preziosi forse anche perché pochi. Ci sono alcune sue riflessioni, ci sono stralci dai suoi film, c'è la quotidianità che è intrisa di cinema (che bella la sua faccia sorridente quando nell'inquadratura si vede lui che riprende Alessio Nicastro che lo riprende e magari anche Segre che li osserva, o li fotografa).

Uno sguardo sempre vigile sul mondo, da riprendere all'infinito nei suoi tanti film-testamento, una vita di incontri legati sempre dal cinema (divertente il racconto di come ha "abbordato" Isabelle Huppert e del film fatto insieme). Spiace un po' che non risalti la presenza, anche autoriale, di Daniele Segre, che si limita con consapevolezza al ruolo di testimone per lasciare il centro della scena al suo protagonista (ma sarebbe stato interessante sentirli dialogare del loro cinema rispettivo).

Un ode a un cinema poco visto ma certamente rilevante, un incontro cui è bello poter assistere da spettatori.

11/09/2021, 10:13

Carlo Griseri