FESTIVAL DEL CINEMA DI FRONTIERA 21 - I vincitori
“Europa” di Haider Rashid è il film vincitore della XXI edizione del Festival internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi. Lo ha deciso la giuria - composta dall’attrice Lucia Sardo, dal regista Roland Sejko e dal regista e direttore della fotografia Daniele Ciprì - con la seguente motivazione: “Il tragitto di un giovane immigrato nel tentativo di superare il confine si trasforma in una lotta di sopravvivenza in una foresta senza confini e piena di insidie, set di un’esperienza vissuta e metafora di un intero continente. Con toni quasi documentaristici, e una regia che fa immergere lo spettatore nell’esperienza del protagonista, ogni inquadratura in Europa è un grido silenzioso contro l’imbarbarimento del continente del suo titolo”. Il riconoscimento è stato consegnato da Roland Sejko e Lucia Sardo ad Haider Rashid e a Sonia Giannetto, che con lui ha scritto e montato il film, emozionati anche perché il Festival internazionale Cinema di Frontiera è il primo dove Europa è il film vincitore, dopo il Premio della critica ottenuto a Cannes.
Il Premio speciale della giuria, per la sezione lungometraggi, è invece andato a “Balloon” di Pema Tseden perché “Grazie ad una ricerca visiva da grande artigiano dell’immagine - questa la motivazione - Pema Tedsen trasforma la storia intima di un dramma familiare allo scontro con le politiche sul numero dei figli, in un film che, dai paesaggi sperduti del Tibet e i volti sofferti dei suoi abitanti, allarga la visione in temi universali di filosofia, spiritualità e poesia”.
“La tecnica di Cric” è invece il miglior cortometraggio della sezione ConCorto, per la giuria composta dai registi Giovanna Sonnino, Giovanni Virgilio e Davide Vigore con la seguente motivazione: “Tra industrializzazione e cultura contadina, il corto riesce a farci tornare ai tempi del primo bacio. Quel primo bacio che resterà, sempre, l’incontro più bello della nostra adolescenza. La regia, lucida e concreta, racconta una storia piena di sentimenti. Anche l’uso della pellicola con cui è stato girato il film breve ci riporta indietro con la memoria”.
Il corto “Stephanie” di Leonardo van Dijl si è aggiudicato il premio speciale della giuria “Per la capacità di raccontare, sia con le parole che con le immagini, la tensione emotiva di Stephanie, piccola protagonista di un’intima e coinvolgente storia di formazione”.
Al cortometraggio “Head" di Esmaeil Gorji è andata la menzione speciale “Per la personale messinscena di una vicenda surreale, portata avanti con una sapiente regia che ha la capacità di condurci in un mondo lontano e antico, con un linguaggio estremamente contemporaneo”.
La selezione ufficiale del ConCorto è firmata dalla Filmoteca Laboratorio 451 e curata dal giornalista Andrea Di Falco, in collaborazione con Chiara Pitti, Elisa Ragusa e Francesco Savarino, che quest’anno hanno effettuato la selezione tra ben 171 corti iscritti. Di questi solo 12 sono stati ammessi al concorso e 7 fuori concorso. I Paesi coinvolti in cui sono stati prodotti i film brevi sono 11: Italia, Argentina, Sudan, Qatar, Belgio, Grecia, Stati Uniti, Egitto, Francia, Repubblica Islamica dell’Iran, Cina.
In questa edizione numero XXI del Festival del Cinema di Frontiera sono state inoltre introdotte due novità, la prima è il Premio alla carriera andato a Lucia Sardo. “Un’attrice che da anni - questa la motivazione della direzione del Festival - è un volto importantissimo del nostro cinema e che, con soddisfazione personale e del pubblico, ama ricercare e attraversare tutti i generi. Un’attrice che, grazie alla sua intensa capacità interpretativa, ha saputo declinare brillantemente i più disparati universi femminili”. Il premio è stato consegnato a Lucia Sardo da Franco Lao, vicepresidente della Bcc di Pachino.
La seconda novità è rappresentata dal Premio giuria giovani, composta dagli studenti della IV C del liceo classico dell’istituto Michelangelo Bartolo di Pachino - il cui responsabile è il professore Sebastiano Minardi - guidati dalla professoressa Manuela Caramanna e formati dal direttore artistico del Festival, Nello Correale e dal professore Concetto Franza. Un’iniziativa che, come precisato ieri sera sul palco di piazza Regina Margherita da Nello Correale “rappresenta solo il punto di partenza di un progetto che, nel corso dei prossimi anni, mirerà a coinvolgere sempre più i giovani nella “lettura” dei film. Perché sono loro, i ragazzi, a rappresentare il futuro del cinema. E l’attenzione, l’impegno e il livello delle motivazioni realizzate dagli studenti di Pachino hanno dimostrato che il percorso intrapreso è quello giusto”.
Per la giuria dei giovani il film vincitore è La vita che verrà di Phyllida Lloyd perché “Di grandissima attualità, La vita che verrà è un film forte, toccante e angosciante insieme, che ha il merito di parlare a tutti gli spettatori; un’opera che celebra con misura ed equilibrio la forza d’animo della protagonista e che fa della resilienza agli ostacoli della vita il suo punto di forza e il suo messaggio principale. La storia è un inno di speranza per tutti coloro che desiderano ripartire, senza mai arrendersi o scoraggiarsi. Essere tenaci, combattivi, credere fino in fondo in sé stessi, è la strada maestra per uscire dalle situazioni avverse”. Al secondo posto si è classificato Gagarine di Fanny Liatard, Jérémy Trouil e al terzo La cordigliera dei sogni di Patricio Guzmán.
20/09/2021, 17:08