Fondazione Fare Cinema
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Note di regia di "Umbras"


Note di regia di
Pur non provenendo dal mondo pastorale, avverto costante un’attenzione verso quel tratto culturale delle società antiche, che oggi solo certi pastori in Sardegna restituiscono vivendo intorno a noi. Durante le fasi progettuali e di ricerca sul campo per la realizzazione di un film più ampio dedicato al pastoralismo tradizionale in Sardegna, ho fatto un giro in bicicletta intorno a Sassari, la città in cui vivo, notando un piccolo ovile ai bordi di una collina denominata 'la salita dei maiali' nei pressi di Osilo, un piccolo paesino a nord dell'isola. Dopo qualche tempo sono tornato in quei luoghi immaginando di poter documentare con la telecamera qualcosa che non andava lasciato perdere. Ho incontrato un anziano padre e un giovane figlio, in un mondo silenzioso e di infinita semplicità e dignità. Ho filmato poco e a distanza di tempo soltanto alcuni momenti del loro vivere intorno al loro piccolo e primordiale pascolo. Ho guardato i loro gesti e ascoltato i loro versi con attenzione, quasi come fossero delle tracce appartenenti a rituali di società remote. In quel periodo avevo avuto modo d'incontrare Gigi Angeli, un poeta con radici di Luras (Alta Gallura), in cui ho ritrovato nelle sue poesie la voce del tempo. Durante un nostro incontro lesse per me due poesie, Lunas Bortuladas e Umbras. Mi accorsi che le sue parole indicavano una direzione narrativa rispetto alla mia ricerca: la metafora delle “lune capovolte” rappresentava le pratiche residuali di genti resilienti in un territorio arcaico come l'isola di Sardegna, oggi tormentate "...dai veleni che sopraggiungono sempre di più raddensati", dal presagio della modernità, dell’industrializzazione, dell’omologazione e trasformazione delle pratiche agropastorali e rurali tradizionali. Il film prende corpo nel montaggio alternato grazie al reperimento di un filmato contenuto negli archivi della Cineteca Sarda di Cagliari: “Su Cuile”- girato da un antropologo sardo, Felice Tiragallo, e un cineamatore, Salvatore Angius, che mi diede anche un suo filmato di famiglia in super8 - che in maniera sorprendente mostra la vita in ovile di un padre e un figlio quarant’anni prima delle mie riprese in digitale, con le stesse pratiche, gli stessi oggetti e gli stessi rituali. Umbras nasce da un incontro di materiali filmici di diverse epoche e da un desiderio di aprire importanti interrogativi sui cambiamenti della società in Sardegna. La sua essenza narrativa sta nella mancanza di un esatto riferimento spaziale e temporale, quasi a voler rendere eterne, e durevoli, le antiche pratiche e ritualità agropastorali.

Fabian Volti