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CINEMAMBIENTE 24 - Il programma di martedi' 5


CINEMAMBIENTE 24 - Il programma di martedi' 5
La giornata al Festival Cinemambiente inizia affrontando in mattinata un tema di stringente attualità con il panel “Un festival più verde” (ore 10-13, Circolo dei lettori), organizzato in collaborazione con AFIC – Associazione Festival italiani di Cinema e con ARPA Piemonte.
L’esigenza di minimizzare l’impatto ambientale anche nel settore dello spettacolo, avvertita da tempo e ora esplicitamente prevista dal PNRR, ha indotto l’AFIC ad avviare un progetto finalizzato all’elaborazione di un discliplinare condiviso tra tutti i festival associati, di cui il panel costituisce un’occasione di discussione e approfondimento.
L’incontro, che contempla relatori in presenza e online, si aprirà con i saluti del direttore del Museo Nazionale del Cinema, Domenico De Gaetano, di Chiara Valenti Omero e di Laura Zumiani, rispettivamente presidente e rappresentante del Consiglio direttivo dell’AFIC, di Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato per la cultura, e con un intervento di Marco Gisotti, consigliere per la comunicazione del Ministero per la transizione ecologica. A seguire interverranno: il direttore del Festival CinemAmbiente Gaetano Capizzi, che esporrà le motivazioni del panel, Marco Glisoni, di Arpa Piemonte, che fornirà una panoramica dei possibili protocolli di sostenibilità ambientale delle manifestazioni culturali, di un rappresentante dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente trentino o che illustrerà l’esperienza di T-Green Film, di Angelo Gentili, di Legambiente, che si soffermerà sul Protocollo Green Events, e di Silvano Falocco, direttore della Fondazione Ecosistemi, che parlerà delle normative adottate in altri Paesi europei. A seguire ancora interverranno Aldo Blandino, della Direzione Territorio e Ambiente della Città di Torino, che parlerà della certificazione ISO adottata dal Comune per i propri eventi, Sara Leporati, responsabile della missione Proteggere l’ambiente di Fondazione Compagnia di San Paolo, e Andrea Serra, Head of Energy Market di Asja Group, che affronterà il tema della compensazione della CO2 emessa. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube del Festival.

Nel primo pomeriggio festeggia al Festival la sua conclusione SaMBA – Sustainable Mobility Behaviours in the Alpine Region, progetto, di cui la Regione Piemonte è soggetto capofila, finanziato nell’ambito del programma Interreg Spazio Alpino. Finalizzato a promuovere la mobilità a bassa emissione di carbonio nello spazio alpino, SaMBA termina il suo percorso – che ha visto coinvolti 13 partner e 9 casi pilota – con diversi appuntamenti. Tra questi, il workshop ospitato in giornata dal Festival “Ruolo e strategie delle Pubbliche Amministrazioni nella promozione della mobilità sostenibile: il contributo dei progetti europei sul territorio regionale del Piemonte” (ore 14, Cinema Massimo – Sala Soldati) e le concomitanti premiazioni del concorso video-fotografico internazionale “La tua visione della mobilità Alpina”, con l’assegnazione, rispettivamente, del Premio Speciale Regione Piemonte e del Premio Internazionale. Per l’occasione, le opere finaliste saranno esposte nel foyer del Cinema Massimo e mostrate in uno show reel sul grande schermo.

Nel pomeriggio, il Festival presenta la terza e ultima tranche di cortometraggi in concorso. Sette i titoli proposti (dalle ore 16, Cinema Massimo – Sala Cabiria). In arrivo dalla Corea del Sud, il film di animazione Stars on the Sea, di Seung-Wook Jang, visualizza in modo originale e molto concreto che cosa significhi avere il proprio spazio vitale distrutto dai cambiamenti climatici. La Ciudad de la Pericia, della messicana Yesenia Novoa Rodriguez, mostra invece che cosa significa spostarsi in bicicletta a Città del Messico, una delle città più trafficate, inquinate e sovrappopolate del mondo. Cambia radicalmente il panorama urbano nel greco Hellinikon, di Bill Politis, suggestivo viaggio nel vecchio aeroporto di Atene, abbandonato da vent’anni. Il fenomeno dello spreco tessile è al centro del tedesco Out of Sight, out of Mind (Aus den Augen aus dem Sinn), di Anna-Maria Dutoit, che indaga sulla destinazione ultima del dilagante poliestere non riciclabile imposto dal fast fashion.
Attraverso le riprese di una famiglia di contadini che vaccina i propri animali, lo sperimentale Prossimo, dell’italo-belga Emanuele Dainotti, affronta il tema attuale dello spillover e degli esseri umani come unica specie a rischio di auto-estinzione. In arrivo dal Perù, Pacha Kuti: the Golden Path, di Reed Rickert, segue il ritorno dalla città al suo luogo d’origine di un nativo della comunità Machiguenga, stanziata in una delle regioni amazzoniche più ricche di biodiversità al mondo, dove vivere in equilibrio con la natura è un valore ancestrale. Il neozelandese Rann, di Peter Simpson, Sarina Pearson e Shuchi Kothari, girato nell’India occidentale, nelle distese di sale del Kutch, smentisce l’idea del deserto come luogo vuoto e desolato.

Nel pomeriggio riprendono anche le proiezioni della sezione Made in Italy. Il primo titolo della giornata è Io non faccio finta di niente (ore 17, Cinema Massimo – Sala Soldati), diretto da Rosy Battaglia e girato a Brescia, uno dei territori più inquinati d'Italia, prima città in Europa per numero di morti a causa delle polveri sottili. Da lì parte il film-inchiesta in cui la giornalista e regista racconta la lotta, dal 2013 al 2019, di chi in Italia, come il movimento bresciano Basta Veleni, “non ha fatto finta di niente”, in nome di un presente migliore per l’intera comunità e di un futuro per le nuove generazioni. La proiezione sarà seguita da un incontro con la regista.

Sempre nel pomeriggio, per la sezione Panorama internazionale viene presentato Wood – Game-changers undercover (ore 17.30, Cinema Massimo – Sala Cabiria), di Monica Lăzurean-Gorgan, Michaela Kirst ed Ebba Sinzinger. Ecothriller avvincente, il film di coproduzione internazionale segue il lavoro di Alexander von Bismarck, discendente del Cancelliere di ferro e capo dell'Environmental Investigation Agency a Washington D.C., impegnato a combattere in tutto il mondo il disboscamento illegale, anche infiltrandosi sotto copertura nelle organizzazioni mafiose a capo del traffico miliardario.
Appuntamento pomeridiano anche per la sezione Ecoeventi, che dedica spazio a una recentissima pubblicazione green in arrivo dalla Gran Bretagna. Serenella Iovino, figura di riferimento nel dibattito internazionale delle scienze umane ambientali, presenta al Festival il suo ultimo libro, Italo Calvino’s Animals: Anthropocene Stories, edito da Cambridge University Press. In un lungo excursus che dal Sentiero dei nidi di ragno arriva a Palomar, il volume rintraccia nell’opera di Calvino una presenza costante degli animali, creature dell’Antropocene cui avvicinarsi seguendo lo sguardo visionario di uno dei massimi autori classici della letteratura moderna. Formiche, gorilla, galline, gatti sono nei racconti di Calvino abitanti di un mondo sotto assedio che ci parlano di noi umani e del modo in cui la nostra specie è diventata così “pesante” sulla Terra da determinare una nuova età geologica. All’incontro con l’autrice (ore 17.30, Circolo dei lettori) parteciperanno il filosofo Felice Cimatti e l’esperta di ecocinema Elèna Past.

Nel tardo pomeriggio, le proiezioni della sezione Made in Italy proseguono (dalle ore 18.30, Cinema Massimo – Sala Soldati) il viaggio lungo la Penisola arrivando nel Lazio con Le mani nel Sacco, di Alessio Marzilli. Il film ricostruisce le tremende conseguenze dell'inquinamento nella Valle del fiume Sacco attraverso le testimonianze di chi ha vissuto il dramma in prima persona, lottando affinché il problema fosse portato alla ribalta e ne fosse riconosciuta la gravità. A seguire, il cortometraggio Uno dopo l’altro, di Valerio Gnesini, in cui gli occhi innocenti di una bambina ci esortano ad ammettere di avere perso di vista le reali priorità e i principali valori della vita. Le proiezioni saranno seguite da un incontro con i registi.
Sempre nel tardo pomeriggio, il Salotto Arcobaleno, allestito in prossimità dell’ingresso del Cinema Massimo, ospita l’ultima delle sue “conversazioni sul mondo che verrà”. L’appuntamento (ore 18.30) è con Roberto Mezzalama, esperto di valutazioni di impatto ambientale, che parlerà delle trasformazioni indotte nel nostro territorio dal riscaldamento globale sulla base delle testimonianze raccolte nel suo libro Il clima che cambia l'Italia. Viaggio in un Paese sconvolto dall'emergenza climatica.

In orario preserale, riprendono le proiezioni dei documentari in concorso. Originale lungometraggio, girato in 35mm, lo svizzero Nemesis (ore 19.30, Cinema Massimo – Sala Cabiria) è frutto di sette anni di riprese che il regista Thomas Imbach ha effettuato interamente dalla sua finestra. L’obiettivo è puntato sullo smantellamento della vecchia stazione merci di Zurigo, simbolo di scambio e di accesso al mondo, e la sua sostituzione con un centro detentivo in cui confluiscono soprattutto i richiedenti asilo in attesa di espulsione. Epico e ironico al tempo stesso, il film segue la lunga vita del cantiere, in cui il lavoro degli operai si alterna alle diverse iniziative dei creativi della città, attratti dal grande spazio vuoto. La proiezione sarà seguita da un incontro online con il regista.
In serata, ancora tre titoli della sezione Made in Italy. La necessità di un ritorno a un rapporto più empatico con la natura emerge in modo sottile quanto dirompente in Man Kind Man (ore 20.00, Cinema Massimo – Sala Soldati) di Iacopo Patierno. Le vicende, tutte ambientate a Napoli, di tre uomini e di due tartarughe si intrecciano facendo emergere le molte contraddizioni della nostra specie, che da una parte distrugge e dall'altra cerca disperatamente di aggiustare. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista e Roberto Danovaro, presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn.

A nord di Nantes, in Francia, nella ZAD (Zone à defendre) di Notre Dame des Landes, uno dei più grandi spazi occupati d’Europa, esteso su quasi 2000 ettari di foresta, si è raccolta una moltitudine di persone decisa a cercare nuove strategie di vita. L'Étincelle (ore 22.00, Cinema Massimo – Sala Soldati), di Valeria Mazzucchi e Antoine Harari, segue le vicende di questa comunità, punto di riferimento per molti movimenti di protesta di tutto il mondo, nel periodo del 2019 in cui il governo Macron, costretto ad abbandonare un progetto aeroportuale nell’area, decise di sfollare la zona. Il cortometraggio a seguire, Terramorta, di Gianfrancesco Iacono e Michele Scimè, mostra l’odierna realtà di Termini Imerese, un territorio pesantemente sfruttato e danneggiato dalla grande industria e poi abbandonato, a pochi chilometri dal sito archeologico di Himera, antica colonia greca. La proiezioni saranno seguite da un incontro con Valeria Mazzucchi e Antoine Harari, registi di L'Étincelle, e con Michele Scimè, regista di Terramorta.
Chiude la giornata di proiezioni un documentario proposto nella sezione Panorama internazionale, The Second Life (ore 22.30, Cinema Massimo – Sala Cabiria), coproduzione internazionale diretta dall’italiano Davide Gambino, co-autore della docuserie Netflix Vendetta: guerra nell’antimafia, uscita pochi giorni fa e distribuita in 194 Paesi. Nel film presentato al Festival, il regista segue tre imbalsamatori di altrettanti importanti musei di storia naturale (Roma, Berlino, Bruxelles) nella loro preparazione ai campionati europei di tassidermia: in un’epoca in cui l’impatto dell’uomo sul Pianeta minaccia milioni di specie animali, il loro lavoro è un modo di ricordarci che cosa ci stiamo perdendo. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista.

04/10/2021, 16:04