Note di regia di "Notti in Bianco e Baci a Colazione"
Diventare padre è un’esperienza devastante, inutile girarci intorno. I ritmi, gli orari,
le abitudini: tutto cambia. Non sto dicendo in peggio, intendiamoci. Semplicemente
si creano nuovi equilibri che modificano, giorno dopo giorno, le nostre esistenze.
Anche le relazioni si trasformano, portando con sé un carico di responsabilità non
indifferente. E, senza quasi rendercene nemmeno conto, veniamo costantemente
chiamati a essere bravi genitori, buoni mariti e compagni affidabili; cercando magari
di conciliare il tutto con la carriera professionale. Un’esperienza devastante,
appunto. Eppure, in questa trincea che diventa la nostra vita, sperimentiamo attimi
di pura quanto semplice felicità: perché anche un risveglio, un imprevisto, un gioco
o una coccola (e persino una caccola) possono regalare un romantico senso a una
giornata. Eccole qua, la fatica e la bellezza di essere padre, raccontate con ironia da
Matteo Bussola nel suo romanzo Notti in bianco, baci a colazione (pubblicato da
Einaudi). Ho scelto di girare questo film perché condivido il punto di vista di Bussola
sulla paternità. Il mio secondo romanzo, Mia figlia è un’astronave (edito da DeA
Planeta), tratta, infatti, il medesimo tema, peraltro utilizzando un registro simile. La
sceneggiatura di Salvatore De Mola, inoltre, restituisce la vivacità del libro di
Bussola, arricchendola con una storia che risponde a una domanda universale: come
coniugare l’essere padre con il mantenere la famiglia unita e, al tempo stesso, non
perdere di vista le proprie ambizioni personali? È tutto qui il senso della sfida che
ho deciso di raccogliere, raccontare con ironia una storia che, in fondo, riguarda
tutti noi. E che ci racconta come proteggere ciò che ha più valore richieda tanto
impegno… ma anche molte risate.
Francesco Mandelli