FESTA DEL CINEMA DI ROMA 16 - "Corpo a Corpo"
Vorrei nascondere le occhiaie, non le cicatrici: questo breve scambio di battute tra
Veronica Yoko Plebani, triatleta della nazionale paralimpica, e una truccatrice prima di una sessione fotografica racconta molto di lei, di come approccia la vita e la sua immagine. Con orgoglio e naturalezza.
A raccontarla in
"Corpo a Corpo" è la regista Maria Iovine, autrice del piccolo gioiello "In her shoes" e qui pronta a costruire un ritratto sincero e diretto, non filtrato e ben focalizzato sulla sportiva, tra allenamenti e momenti di relax, riflessioni sul corpo di Yoko (marchiato evidentemente da una meningite batterica che una decina d'anni fa, quando era solo quindicenne, per mesi ha rischiato di toglierle la vita) e sugli sforzi da compiere.
Sforzi non solo fisici ma anche mentali, tra il logoramento di un fisico sottoposto a dure prove e un improvviso rinvio che sposta di un anno il traguardo, portando le Paralimpiadi di Tokyo dall'estate 2020 a quella 2021 (con molti dubbi sull'effettivo svolgimento, fino all'ultimo). E' cronaca: Veronica dal Giappone tornerà con un bronzo, che la ripagherà di tutto.
Ma non è l'impresa sportiva al centro di "
Corpo a Corpo", che riesce a superare la noia della ripetizione nelle giornate di studio e allenamento e rende la sua protagonista un esempio non da idolatrare ma da seguire e imitare, per la sua freschezza e la naturalezza con cui vive una malattia che ha trasformato in dono.
22/10/2021, 13:00
Carlo Griseri