FESTA DEL CINEMA DI ROMA 16 - "Brotherhood"
Jabir, Usama e Uzeir, sono tre giovani fratelli bosniaci, nati in una famiglia di pastori, cresciuti seguendo le rigide regole del padre Ibrahim, un predicatore islamista radicale. Quando viene accusato di terrorismo e condannato a due anni di carcere, i fratelli devono imparare a cavarsela da soli, i più grandi portando avanti l’attività di famiglia, il piccolo studiando per diventare imam. Il loro sarà un lungo e faticoso percorso per diventare uomini.
"
Brotherhood", opera seconda di
Francesco Montagner, è un romanzo di formazione dalla lunga gestazione, 4 anni di riprese, quasi 5 anni di progetto, per seguire l’adolescenza dei tre protagonisti fino alla maturità. Il regista si addentra così nelle loro vite mentre il padre è assente, seguendo gradualmente la loro trasformazione fisica e psicologica, la scoperta dei propri bisogni come quella libertà che assaporano mentre il padre è in carcere. Un documentario che affronta senza giudicare anche il tema delicato dell’islamismo mostrando la quotidianità dei giovani alle prese con le regole radicali da seguire e le responsabilità forse troppo grandi per tre adolescenti, inconcepibili in una società occidentale.
Fuori a far pascolare gli animali, a scuola a seguire le lezioni, stesi sui prati verdi a raccontarsi e a riflettere sulle loro vite, oppure fingendo di fare la guerra: le loro giornate trascorrono quasi tutte uguali ma nei tre fratelli qualcosa cambia tanto da non riuscire a seguire i compiti imposti dal padre prima della sua partenza, un fallimento che assomiglia più a una ribellione verso il severo e irreprensibile genitore. “Si perdono” nella vita notturna, smarriscono alcuni animali e il piccolo non studia abbastanza: è questo lo scenario che si trova d’avanti Ibrahim quando torna a casa dopo due anni, i tre figli sembrano di nuovo sotto il suo controllo ma cosa accadrà dopo questo ritorno non ci è dato sapere.
Un’opera, quindi, “incompleta” che lascia l’incognita sul percorso che prenderanno i tre fratelli, se ancora sotto l’egida del padre o prendendo una strada totalmente diversa, non priva di ostacoli ma libera e più congeniale a tre giovani vite.
20/10/2021, 11:32
Caterina Sabato