Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

Note di regia di "Italo Disco. The Sparkling Sound of the 80s"


Note di regia di
La mia produzione documentaristica sembra avere un andamento ciclico, perché alterna argomenti spirituali a temi pop, e documentari di silenzio e immagini pure come Stelvio. Crocevia della Pace e L’eredità cistercense in Italia a lavori ricchi di musica e materiale d’archivio.

Italo Disco. Il suono scintillante degli anni 80 fa parte di questa seconda tipologia di film, e lavorarci mi ha permesso di (re)immergemi in un mondo, in un’estetica e in un’epoca che, osservata con il distacco dei decenni passati, risulta più creativa e avveniristica di quanto non sembrasse poco dopo che era uscita di scena.

Ho potuto riscoprire così la genialità delle creazioni italiane cantate in inglese (o spagnolo!) da gruppi talvolta creati a tavolino da ingegnosi e scafati produttori, che fecero battere il cuore a milioni di adolescenti nelle lunghe notti estive della Riviera Romagnola di allora. Un mondo di suoni elettronici e melodie universalmente conosciute e di tante canzoni ormai quasi dimenticate al grande pubblico, ma incredibilmente anticipatrici di generi e gruppi attuali. Un Made in Italy sviluppatosi oltre confine, a Monaco di Baviera, che si mosse sempre a cavallo tra il trash e la genialità, tra la sensualità e la cialtroneria.

Un concentrato di Italia che, come spesso accade, è stato più amato e apprezzato all’estero che nella terra d’origine.

Ma il tempo è sempre un signore, e ora quando guardiamo a quell’epoca variopinta, spensierata e bizzarra che furono gli anni Ottanta, ci notiamo una fantasia, una ricchezza e una ingenuità che quasi fanno tenerezza in chi l’ha vissuta, e inducono curiosità in chi è venuto dopo.

Alessandro Melazzini