POLVERE - L'abuso psicologico e non solo
È molto difficile riconoscere la violenza psicologica all'interno di una coppia, per quanto possa essere spesso devastante e dolorosa. Il regista
Antonio Romagnoli prova a mostrarne lo sviluppo e il percorso subdolo che compie in una relazione nel suo nuovo film "
Polvere", che sarà presto nelle sale italiane distribuito da Il Varco, e che ha debuttato il 25 ottobre al
Nuovo Cinema Aquila di Roma.
Il film è interpretato da
Saverio La Ruina, vincitore di numerosi premi UBU, che riesce a dare al suo personaggio una personalità inquietante, bravissimo nella rappresentazione del maschio apparentemente innocuo che invece esercita una violenza continua e costante. Protagonista femminile è
Roberta Mattei, perfetta, suo malgrado e con grande sofferenza dello spettatore, nel ruolo della vittima designata e indifesa.
L’impianto registico del film rimane abbastanza teatrale, sembra quasi una sorta di documentario, un occhio che spia nella vita intima di una coppia, dentro le mura domestiche, all’interno di dinamiche note solo a loro, invisibili agli altri, e ci mostra quei momenti che sembrano insignificanti ma che sommati e perpetrati nel tempo danno forma a quello che è il film, cioè un documento preciso di cosa rappresenta veramente la violenza psicologica e quanto può essere potente e demolente.
La visione di "
Polvere" ha un effetto disturbante sullo spettatore ed ha quasi un esito didattico: diventa infatti un perfetto vademecum su come agisce un soggetto abusante, dagli inizi in cui le sue lamentele potrebbero sembrare piccole insicurezze, quasi tenere e innocenti, benché subito preoccupanti, fino ad arrivare all’aperta violenza psicologica con cui tortura incessantemente e brutalmente la sua vittima inerme.
Importante parlare di violenza psicologica perché è un fenomeno che ancora oggi rimane sommerso e che spesso viene scambiato banalmente per conflitto di coppia. Visto che statisticamente la violenza psicologica è agita in maniera più rilevante dagli uomini verso le donne, è un segnale apprezzabile che sia un regista uomo a riconoscere l'importanza di un grande problema sociale.
29/10/2021, 09:22
Beatrice Tomassetti