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Note di regia di "Un Professore"


Note di regia di
Sin dalla prima lettura dei dodici episodi mi resi conto di quanto fosse speciale questo progetto e quanto sarebbe stato stimolante per l’esercizio di regia. Naturalmente la firma di Sandro Petraglia nella scrittura garantiva la qualità e l’eleganza del percorso.
Una serie diversa da quelle con cui mi ero confrontato finora in quanto le linee di narrazione si svolgevano tutte in una decisa orizzontalità: come un prezioso tessuto composto da più fili.
Il primo filo era già contenuto nel titolo: la figura di un professore, nello specifico di filosofia, con la qualità di essere fortemente empatico e lontano dalle convenzioni. Insomma il professore che tutti avremmo sognato di avere.
La filosofia, applicata alla realtà del vivere quotidiano era un’altra occasione imperdibile: costruiva, oltre a meravigliose occasioni di riflessione, divertenti tonalità di commedia e l’esplorazione di variegati sentimenti tra le generazioni.
Alessandro Gassmann, con cui avevo già lavorato, rafforzava in me il desiderio di affrontare con entusiasmo questa avventura su quel doppio filo della raffinata commedia italiana: un terreno su cui avevo intuito ci saremmo divertiti, costruendo divertimento.
Claudia Pandolfi è un attrice che ho sempre apprezzato, ma con cui non avevo mai avuto occasioni di incontro: finalmente era giunto il momento. Dirigerla è stato entusiasmante.
A completare il cast un nutrito gruppo di fantastici attori con cui disegnare il mondo degli adulti che gravitano attorno alle vicende di una terza liceo. E naturalmente la terza liceo: un eterogeneo ritratto di caratteri e comportamenti adolescenziali a contrasto con il mondo dei “grandi”, una classe di giovani talenti portatori sani di una splendida energia.
Ne è nato, oltre alla gioia di ricostruire l’atmosfera scolastica, anche un interessante momento di confronto sui reali valori dell’insegnamento, dell’apprendimento e dei rapporti della scuola con il mondo esterno. Raccontare questa dimensione nel periodo in cui le scuole erano chiuse a causa della pandemia è stata un’incredibile opportunità.
Così, dopo quest’anno di didattica a distanza in cui la scuola è uscita dalle sue mura per entrare nelle case, sarà interessante tornare nelle case in autunno con questa originale proposta di fiction.
Un’ultima nota la voglio dedicare all’entusiasmo di tutti gli uomini e le donne, nessuno escluso, che hanno abbracciato questa lunga avventura con le loro esperienze tecniche e artistiche aggiungendo serenità e gioia. Non dimenticherò mai i loro sorrisi. Grazie di cuore.

Alessandro D’Alatri