TORINO FILM FESTIVAL 39 - "I Giorni del Destino"
Un film biografico e sociale, quello girato da Emanuele Marini, pochi mezzi e molta sensibilità per raccontare la storia di Paolo che sta perdendo la sua casa. Nonostante l’aiuto degli amici, il protagonista non riesce a reagire a questa sconfitta. Tra una bevuta di troppo, un bar e e l’altro, la vita gli fugge lentamente di mano. Finito in un letto di ospedale, dal suo passato emerge un affetto molto imporante per lui che in qualche modo apre ad una speranza e ad una luce di gioia, l'unica in questa dura vicenda di vita vissuta. Grazie alla visita della figlia in ospedale, Paolo ritrova il filo dei ricordi e del passato ed il documentario diventa quasi una confessione a tu per tu con il regista, un dialogo intimo e irripetibile come la velocità delle vite, quando davanti cè un vicolo cieco.
Esempio interessante di "docu - diario" nel quale il regista che è anche operatore di macchina, diventa testimone del passaggio del tempo e del cambiamento del suo personaggio. In ospedale, nelle scene più toccanti e dure della vicenda, Paolo tende la mano verso il regista che mette in campo la sua e gliela stringe. Lo sguardo del protagonista è dritto nell'obiettivo, ma sembra parlare più allo spettatore con il quale ormai è diventato amico. Da quel momento inizia l'apertura ed il suo racconto, l'infanzia, la madre, il matrimonio andato male, la figlia, i problemi con una società spesso crudele con i più deboli. I giorni del destino, ci dimostra che con il digitale ed una buona sensibilità si possono produrre ottimi risultati senza una troupe ed un apparato tecnico forse inutile all'emersione di emozioni e sguardi sull'intimità dei "personaggi".
Un documentarista ha, infatti, davanti sempre delle persone e non solo dei personaggi. Su questo Marini raggiunge il difficile scopo di aprirci alla vita di Paolo con delicatezza ed un immenso rispetto per il dolore degli altri.
29/11/2021, 21:30
Duccio Ricciardelli