Note di regia di "Sabato domenica e lunedi'"
Se dico a qualcuno che ti amo, lo faccio con raziocinio. Se invece mi confido e dico che ti odio, è un gesto che trascende ogni mio controllo. La sintesi è forse ancora più brutale della dicotomia che sottintende. Peppino Priore percepisce ancora con razionale lucidità i contorni delle cose, tutte le belle cose di cui ha saputo riempire la sua casa, mentre la loro sostanza si è deteriorata. Come un mostro che si nutre di se stesso la gelosia ha infettato il suo sguardo, che adesso gli restituisce immagini orribili dei suoi affetti più cari, facendolo vacillare sul crinale della follia. Il sipario si apre e lo sorprendiamo mentre brandisce una rivoltella carica. Prova degli assalti, minaccia i suoi fantasmi. Dietro di lui l’immensità del golfo di Napoli non sembra scomporsi più di tanto, non sa neanche se prendere sul serio quella che sembra la recita di un vecchio guitto. Intanto nella zona più calda e nascosta della casa, nella cucina, le donne mandano avanti la vita. Attraverso la rituale preparazione del ragù mettono al sicuro la possibilità di incontrarsi intorno ad un tavolo, di guardarsi ancora una volta negli occhi e forse per un attimo sconfiggere la morte.
Edoardo De Angelis