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TORINO FILM FESTIVAL 39 - "Santa Lucia"


Come si può gestire la distanza? Cosa suscita il ritorno? Marco Chiappetta esordisce con il film "Santa Lucia" al TFF39


TORINO FILM FESTIVAL 39 -
In “Santa Lucia” Marco Chiappetta, napoletano che lascia Napoli per Parigi all’età di vent’anni, si interroga sul rapporto con il luogo d’origine, e lo fa focalizzandosi sulle sensazioni: come si può gestire la distanza? Cosa suscita il ritorno?

Per eliminare il più possibile i sensi e lasciare a briglia sciolta – appunto – le sensazioni, decide di lasciare al buio il protagonista della storia: Roberto, nato e cresciuto nel quartiere Santa Lucia di Napoli insieme al fratello Lorenzo, in gioventù emigra in Argentina recidendo ogni legame con la città e i suoi abitanti; si costruisce una famiglia ma dopo trent’anni, alla morte della madre, decide di tornare, nonostante sia diventato cieco e il rientro lo spaventi.

“Non posso avere paura di casa mia” si ripete, ma senza il supporto dello sguardo a riappacificare il passato con il presente, Roberto rimane ancorato ai ricordi, l’unica vista su Napoli che gli è concessa. E il passato è un passato tragico.

Chiappetta alterna l’attualità quasi monocroma e intrisa di dialoghi a flashback colorati che ci aiutano a ricostruire infanzia, adolescenza e gioventù dei due fratelli. Una storia con domande sospese per le quali si cercano chiarimenti, che verranno…

Il film si poggia per intero sulle spalle dei due protagonisti, interpretati da un magnifico Renato Carpentieri che riempie lo schermo (le sue mani incerte che si muovono in cerca di uno sguardo sulle cose lo bucano letteralmente) e Andrea Renzi perfetto nella parte del giovane mai invecchiato.

Nota fisico-psicologica: la cecità è buia oppure a colori? Nei primi minuti si sperimenta in modo curioso l’immersione nella (possibile) realtà visiva di chi non vede: lo schermo invaso solo da macchie di colore che si muovono, si annullano, si accendono, cela le immagini di chi parla ma ne trasmette le emozioni.

Nota agiografica: Santa Lucia è un quartiere di Napoli ma anche la Santa che protegge la vista; giusto per sottolineare che nel film tutto torna e tutto è connesso.

01/12/2021, 09:00

Sara Galignano