TORINO FILM FESTIVAL 39 - Giuseppe Piccioni: "Un premio emozionante"
L'Associazione Museo Nazionale del Cinema ha scelto
Giuseppe Piccioni come vincitore 2021 del premio alla carriera intitolato a Maria Adriana Prolo.
Che emozione ha provato alla notizia del premio?
"E' un premio che mi dà una curiosa sensazione, perché l'idea che alcuni tratti distintivi del mio lavoro siano riconosciuti è un qualcosa che mi gratifica molto. Sono onorato anche perché viene dato da un istituzione importante, da un gruppo di persone che ha avuto attenzione nei confronti del mio lavoro. E poi mi dà allegria, è una piacevole sorpresa: io percorro una strada abbastanza anomala, il mio è un cinema personale senza voler essere marginale, cerco di muovermi nelle strettoie in cui si cerca un pubblico ma c'è anche il tentativo di essere riconoscibile".
Il suo percorso artistico non è fatto di solo cinema, ma anche di teatro e molto altro.
"Per me è importantissimo tutto ciò, a volte ho preferito anche affrontare dei momenti di silenzio, senza cercare a tutti i costi un film da fare. Ci metto tanto a fare i film, è vero, ma amo avere anche periodi in cui si vive e basta, in cui ci sono esplorazioni, come il teatro o il piacere di fare piccole ricerche personali sulla letteratura che amo. I film sono fatti di tante cose, non solo dalla volontà di manifestarsi ma anche dalle esperienze che hai avuto, dalle cose che hai amato e letto, non c'è una ricetta se non quella di essere curiosi continuamente".
In occasione del premio verrà proiettato "Fuori dal mondo".
"Ha segnato anche una svolta mia personale e professionale, è stato un momento particolare, di maturità. Sulla carta veniva visto con dei timori, perché non parlavo di suore né alla Almodovar, per capirci, né era una storia tutta di dedizione chiesa e refettorio, parlavo di una donna che fa una scelta particolare. Quel film mi ha dato più convinzione e forza, è stato un momento di grandi riconoscimenti e ciò è stato decisivo, ho sentito un attenzione per il mio lavoro che mi ha aiutato ad andare avanti con più convinzione e non sentirmi solo".
A consegnarle il premio sarà Margherita Buy.
"Ero e sono molto amico di Margherita, abbiamo lavorato spesso insieme. Quel film sentivo di doverglielo, avevo avuto soddisfazioni con lei e ha determinato anche nella nostra amicizia una crescita bella. Pensi che lei ha poi chiamato sua figlia con il nome del personaggio, Caterina. I film sono imprese in cui non si parte con tutte le certezze che vorremmo avere, questa era un'avventura diversa dal cinema che si faceva in quel periodo, è stata un'avventura vissuta da me e lei insieme. Quando andammo alla prima proiezione con la stampa non avevo grandi aspettative, rimanemmo sorpresi dalla risposta avuta, soprattutto per il mio proverbiale pessimismo! Sono stato sorpreso da questo calore, che non era solo affetto ma anche stima".
Il premio è intitolato a Maria Adriana Prolo: l'ha conosciuta?
"Purtroppo no, ma sono curioso perché è una persona che ha ispirato molte cose a Torino, da lei è nato tutto ciò che l'ha fatta tornare oggi capitale del cinema. Mi piacerebbe approfondire di più il suo lavoro e la sua persona, è un bel premio anche perché è dedicato a una persona che ha fatto molto per il cinema, non una regista ma una figura altrimenti preziosa e decisiva".
03/12/2021, 08:00
Carlo Griseri