A QUALCUNO PIACE CLASSICO 11 - Dal 25 gennaio al
31 maggio al Palazzo delle Esposizioni di Roma
Torna per l'undicesimo anno
A Qualcuno Piace Classico, l'appuntamento del Palazzo delle Esposizioni con il grande cinema, da riscoprire come sempre in pellicola 35mm e a ingresso libero su prenotazione. La formula consueta della rassegna si arricchisce quest'anno di una collaborazione preziosa, quella con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, grazie al quale ogni film sarà introdotto da un critico diverso, offrendo al pubblico una bussola per orientarsi al meglio nella storia che si nasconde dietro ogni film. Si parte martedì 25 gennaio alle ore 20.00 con Les Parapluies de Cherbourg di Jacques Demy, una favola tenera e malinconica che ha sedotto generazioni di spettatori e che oltre a conquistare la Palma d'Oro a Cannes ebbe il merito di lanciare una giovane Catherine Deneuve.
La musica è protagonista anche dell’irresistibile La vedova allegra di Ernst Lubitsch e di un titolo leggendario come West Side Story, che rivoluzionò il musical all’inizio degli anni Sessanta e che proprio quest’anno è stato omaggiato dal remake diretto da Steven Spielberg. Ma gli amanti della buona musica non vorranno neanche perdere Mikaël, gioiello del muto di Dreyer (tra i primi a parlare esplicitamente di omosessualità al cinema) accompagnato dal vivo al pianoforte da Antonio Coppola, ormai quasi un ospite fisso della manifestazione. Alla Hollywood classica strizza l'occhio amorevolmente il Bogdanovich di Paper Moon, ma per il cinema americano a fare la parte del leone sono due titoli degli anni Cinquanta diventati leggendari, Mezzogiorno di fuoco di Fred Zinnemann e La parola ai giurati, primo film di Sidney Lumet ed esempio di cinema d'impegno civile ancora attualissimo.
L'impegno torna anche in un titolo più recente come Belle speranze, ritratto ironico e amaro dell'Inghilterra thatcheriana diretto da Mike Leigh, e in un film di propaganda bellica decisamente originale come Gli invasori, tra i primi capolavori dell’inarrivabile coppia Powell e Pressburger. A chiudere la rassegna è infine un film che proprio alla politica deve le sue traversie produttive, Imbarco a mezzanotte: il regista Joseph Losey non poté infatti firmarlo, essendo finito durante le riprese sulla lista nera della Commissione per le attività antiamericane. Spesso considerato un titolo minore, è un film assolutamente da recuperare, anche grazie al restauro in pellicola realizzato dalla Cineteca di Bologna.
20/01/2022, 11:37