Note di sceneggiatura di "Sempre piu' bello"
Dopo aver esplorato in Sul più bellol'allegra incoscienza adolescenziale nel rapportarsi con una malattia grave e potenzialmente fatale e aver trasformato il punto di debolezza della protagonista (ovvero quello di non avere nulla da perdere) nel suo più grande punto di forza, con Ancora piùbelloi nostri piccoli grandi eroi si sono dovuti confrontare con scelte più adulte: l'impegno di una relazione a distanza, il mobbing sul posto di lavoro generato da un evidente gender gap e infine sempre lei, la spada di Damocle che inevitabilmente permea questa storia, la malattia.Sempre più belloè figlio e diretta conseguenza dei primi due capitoli. Rappresenta la completa maturità dei nostri protagonisti sia nelle scelte dolorose ma necessarie sia nel confronto finale tra Marta (che ormai è a distanza siderale dalla piccoletta che nel parco invitava a cena Arturo) e la mucoviscidosi, sua più grande nemica e odiata compagna della sua esistenza. Lo scontro finale sarà cruento ma Marta lo affronterà non più con il sorriso furbetto del primo film, bensì con lo sguardo deciso di una giovane donna che non si vuole far mettere sotto. Ma la malattia, anche in questo caso, è sia minaccia che opportunità. L'opportunità ad esempio di chiudere i conti con un passato solo apparentemente pacificato. Nella scena conclusiva ritroviamo i protagonisti riuniti al capezzale di Marta e anche se ci sembra di riconoscerele loro fattezze, non vediamo più i ragazzi che abbiamo conosciuto perché ormai stanno diventando adulti sotto i nostri occhi.
Roberto Proia
26/01/2022, 09:29