VAGLI A SPIEGARE CHE E' PRIMAVERA - Al
cinema ed online dal 14 febbraio
Tra performance e realtà, adolescenza e maturità, passato e presente: “
Vagli a spiegare che è primavera”, il documentario di Sara Luraschi e Lucio Guarinoni, è un percorso lungo tre anni, iniziato a girare nel 2020, passato attraverso la pandemia tra complessità e nuove soluzioni artistiche, tra sensazioni intime e personali.
Il film ripercorre le tappe di crescita del collettivo artistico Sguardi di un certo genere, un gruppo di adolescenti e giovani differenti per corpi, generi, orientamenti sessuali, provenienze socioeconomiche e culturali ma accomunati dalla condivisione di uno spazio artistico, un luogo dove far ricerca attorno al concetto di identità.
Sguardi di un certo genere sarà disponibile in streaming online sulla piattaforma OpenDDB.it e nelle sale cinematografiche dei cinema indipendenti da lunedì 14 febbraio.
Siamo nella Lombardia più colpita dal contagio, proprio a Bergamo, in uno spazio di confine, dove finzione e vissuto si alternano, dove si incontrano otto personaggi che vivono il passaggio di una soglia, che sia di età anagrafica o di percorso personale, fisica o mentale. Le scene raccontano la loro vita da gennaio 2020 ad aprile 2021, un arco di tempo in cui l'irrompere della pandemia spinge il gruppo a cercare nuove forme relazionali e artistiche. Vagli a spiegare che è primavera è anche una riflessione su come l’arte può essere uno spazio collettivo di crescita, resistenza e trasformazione. Il laboratorio appare come uno spazio fragile e potente, un ripostiglio di domande che hanno guidato la formazione delle riprese: in quale modo lo spazio in cui si vive determina i legami delle persone? Come dialogano la spinta all’autodeterminazione e la costruzione di visione collettiva? Come si formano le idee che poi anticipano il cambiamento nell’immaginario della società?
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Cercavamo di costruire un prodotto che raccontasse un processo mescolando mondi e linguaggi differenti - dichiarano i registi - "
il video ed il teatro, l’immagine ed il corpo, l’assenza e la presenza. La pandemia ci ha obbligato a ripensare non solo alla struttura narrativa del documentario, ma anche al senso che un film del genere potesse avere in questo tempo, radicalmente diverso. Volevamo far emergere la continuità e la tenacia del desiderio di condivisione e ricerca artistica, ma anche la fatica della distanza dei corpi e la cesura che si era prodotta imprimendo una trasformazione dentro e fuori di noi”.
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Sguardi di un certo genere” è il collettivo in cui gli stessi registi conducono le attività: nasce nel 2015 come laboratorio formativo e performativo sul tema delle identità di genere che mette al centro la relazione tra teatro e arti visive. La ricerca del gruppo, di cui fanno parte ragazzǝ tra i 17 e i 26 anni, nasce dal desiderio di creare uno spazio di dialogo e confronto su ciò che definisce le identità e le differenze in una fase della vita trasformativa, il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. il progetto
Sguardi di un certo genere è cresciuto negli anni all’interno delle attività culturali di ORLANDO Identità | Relazioni | Possibilità, Festival queer internazionale di cinema, danza e teatro che si tiene a Bergamo e che ha ospitato le performance del gruppo dal 2015 ad oggi.
Sara Luraschi è una videomaker, formatrice e artista visiva attiva nell’ambito del documentario di creazione e nei progetti di arte partecipata. Oltre a numerose esperienze audiovisive, collabora con la Rete Educare alle Differenze.
Lucio Guarinoni è un drammaturgo, regista, autore e formatore teatrale, fondatore della compagnia Figli Maschi, un progetto di ricerca artistica e umana sull'identità di genere e sulle maschilità. È ideatore e conduttore di ITCH- la serie teatrale, progetto sul rapporto tra testi teatrali e serie tv. Entrambi i registi collaborano con l’associazione Immaginare Orlando nel coordinamento dei progetti formativi.
Nel 2021 il film ha partecipato, a Bergamo, al Festival Orlando, aggiudicandosi premio del pubblico, alla Rassegna Esterno Notte, ed è stato trasmesso nelle scuole del gruppo extrascolastico Turoldo (a Zogno) e nelle classi seconde dell’Istituto Fantoni. In più, ha preso parte al Festival “Welcome to Socotra” di Fondazione Feltrinelli (a Milano), ed è stato presentato allo Spazio libreria Terzo Mondo (a Seriate).
12/02/2022, 11:54