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DHARMA MANGIA WOODS - Il primo ruolo da Protagonista


Intervista alla giovane protagonista di "Più forti del destino", nuova serie tv di Canale 5 in onda in prima serata dal 9 marzo, prodotta da Fabula Pictures.


DHARMA MANGIA WOODS - Il primo ruolo da Protagonista
Darma Mangia Woods
Frequenta l’ultimo anno della Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté e dopo dei piccoli ruoli per Paolo Sorrentino (“The young pope”) e Gabriele Muccino (“L’estate addosso”) la vedremo nel suo primo ruolo da protagonista nella serie in costume “Più forti del destino”: Dharma Mangia Woods, 27 anni, nella fiction diretta da Alexis Sweet, dal 9 marzo in onda in prima serata su Canale 5 per quattro appuntamenti, recita al fianco di Giulia Bevilacqua e Laura Chiatti . Ispirata a fatti realmente accaduti e adattamento della serie francese “Le Balzar de la Charité”, la fiction tratta della condizione femminile alla fine del XIX secolo, raccontando la vita di tre donne che combattono le disuguaglianze e si fanno antesignane dell’emancipazione femminile.

Dharma Mangia Woods interpreta Costanza Di Giusto che in seguito a un tragico evento affronterà un percorso di crescita che farà nascere presto in lei un afflato femminista.

Cosa ha significato per te interpretare una serie che tratta argomenti di questo genere, sempre molto attuali?

“Sia durante la preparazione che sul set l’aspetto dell’emancipazione, del femminismo non era il focus per me perché era più interessante portare avanti il mio personaggio, una giovane donna che lotta per ciò che crede essere giusto, se poi diventa un’espressione di femminismo tanto meglio. Chiaramente lei alla fine dell’800 non poteva sapere determinate cose, quindi mi sono concentrata più sulla lotta per la propria libertà e questo chiaramente prende la forma di una lotta femminista che è assolutamente attuale come tema”.

Al tuo primo ruolo da protagonista ti sei trovata a recitare accanto a colleghe come Giulia Bevilacqua e Laura Chiatti, come ti sei trovata con loro?

“Loro sono state molto generose e affettuose nei miei confronti, io stessa mi rendo conto che presentarsi quasi dal nulla su un set e avere un ruolo importante non è facile, ci si può aspettare qualsiasi cosa da un emergente che fondamentalmente non ha mai fatto nulla. Loro mi sono state molto accanto, anche il resto del cast, Teodoro Giambanco, Leonardo Pazzagli, Giovanni Anzaldo, gli attori che interpretano i miei genitori Paolo Sassanelli e Alessia Giuliani che rimaneva con me fino a tardi per fare le prove perché spesso avevo l’ansia. Il cast è stato incredibile e anche tutta la troupe e i reparti, mi hanno insegnato giorno per giorno come si lavora sul set, che è diverso dal lavoro di preparazione che è prettamente legato alla scuola”.

Hai sempre sognato di fare l’attrice?

“Non ho mai voluto fare altro, non ho mai provato a fare altro, sono abbastanza fissata”.

Sei più metodica o istintiva come attrice?

“Sono al terzo anno della scuola Gian Maria Volonté, prima ho studiato un anno il metodo Lecoq, e due anni di metodo Stanislavskij e Strasberg, riesco a fare uscire l’istinto se ho una fortissima base di studio alle spalle. Per sentirmi libera in scena devo sapere perfettamente che cosa sta facendo il personaggio in quel momento, in che situazione è, conoscere perfettamente la scena, le battute, e poi da lì mi sento totalmente libera di andare dove mi porta la scena. Devo molto ai miei insegnanti, la mia coordinatrice Laura Muccino, è stata lei a scegliermi per “L’estate addosso”, Sarah Silvagni, Nicoletta Robello, Francesca De Martini e Valentino Villa”.

Quali sono le tue ispirazioni?

“Sono molto affascinata dalla Nouvelle Vague francese, amo molto le attrici della “scuola francese”, da Anna Karina a Marion Cotillard”.

Hai interpretato piccoli ruoli per Paolo Sorrentino e per Gabriele Muccino, cosa ti ha colpita di loro?

“Con Muccino è stata la prima volta in assoluto che ho messo piede su un set, mi piace molto osservare, cosa che faccio a scuola perché osservando i miei compagni di classe sono in grado di correggere il tiro, di trovare ispirazione. Con Sorrentino avevo la scena con Jude Law e Scott Sheperd, puoi immaginare quanto è stata intensa, però per me osservare chiunque è sempre una scuola incredibile. Sorrentino mi guardò e mi disse: “Vuoi fare l’attrice? Studia tanto!”, e ho seguito il suo consiglio. Io sono emotiva, ma lo ero di più prima, e quindi studiare effettivamente mi è servito tantissimo, non credo che sarei riuscita a ottenere niente se non avessi studiato, se non mi fossi rafforzata, ed è molto importante in questo lavoro”.

Ti dà quindi sicurezza?

“Assolutamente sì, anche solo per fare i provini, più ti alleni più sei aperta nei casting, verso chi ti trovi davanti. Ovviamente la scuola è una palestra continua e a un certo punto riesci a portare quella sicurezza durante i provini, che è quello che è successo quando ho fatto quelli per la parte di Costanza, sono stati molto impegnativi essendo un ruolo molto grande, sentivo che dovevo dimostrare ad Alexis e alla produzione che potevo sostenete quattro mesi di set”.

Hai dei generi preferiti?

“Sono abbastanza eclettica dal punto di vista dei gusti cinematografici, sicuramente mi piacciono molto le storie semplici che vengono raccontate in un modo incredibile. Per esempio, “La vita di Adele” non è una storia di due persone che vanno su Marte, è una storia di due persone che si amano e poi si lasciano, è normale, ma il modo in cui è raccontata la rende fortissima”.

In Italia in questo momento ci sono tanti autori giovani che stanno dimostrando grande talento, con chi di loro ti piacerebbe lavorare?

“Essendo all’inizio ho una lunga lista di persone con le quali vorrei lavorare, della nuova generazione trovo molto interessanti i fratelli D’Innocenzo, però ti devo dire che ho un amore particolare per Alice Rohrwacher”.

Hai altri progetti in corso?

“Sarò sul set a metà marzo per un progetto al quale tengo particolarmente ma ancora non posso parlarne”.

05/03/2022, 10:00

Caterina Sabato