Note di produzione di "Tapirulan"
TAPIRULÀN nasce per dare speranza in un periodo in cui sembra che la luce in fondo al tunnel sia sempre più lontana: un film che vuole essere il simbolo di una nuova nascita, non solo della protagonista all’interno del film ma anche di tutte le persone che lo hanno ideato e realizzato. A partire da me che ho avuto l'opportunità e l'onore di potere accompagnare Claudia Gerini, una delle più acclamate attrici italiane al suo esordio alla regia. Un manager che diventa produttore e accetta di mettersi in gioco così come una grande attrice che diventa regista. Dopo aver lavorato oltre 15 anni come distributore cinematografico, infatti, lanciando più di 350 titoli internazionali, ho sentito l’esigenza di creare un progetto tutto mio che lasciasse il segno. Ho voluto mettermi alla prova creando un film e curandone la realizzazione dall’inizio alla fine. Ho scelto di intraprendere questo percorso con TAPIRULÀN, che ha tutte le caratteristiche di un high concept Movie che può quindi essere potenzialmente replicabile all’estero e diventare, perché no, anche un format. Da produttore indipendente, il mio progetto doveva anche essere realizzabile con risorse limitate durante il periodo di pandemia dove la gestione del set era particolarmente complicata ed onerosa a causa del Covid. Ho scelto quindi un film che potesse essere realizzato all’interno di una “bolla”, la stessa bolla in cui la protagonista Emma vive, lavora ed in cui si sente protetta. I temi affrontati sono problemi di vita comune, traumi del passato e ostacoli personali che potrebbe avere ognuno di noi. Storie in cui però si intravede un barlume di speranza: quelle di cui noi insieme al pubblico abbiamo bisogno.
Stefano Bethlen