Note di regia di "Ziti"
"
Ziti" è la storia di due giovani omosessuali, vittime, in fondo, entrambi di una grossa violenza. La più atroce. Quella fisica, legata allo scherno per ciò che si è. Il protagonista si interroga su quello che è accaduto: non sa bene cosa pensare, non sa come agire, non sa come scardinare il muro che gli è stato alzato davanti. Ma è proprio dal dubbio che si trova la forza per superare le proprie insicurezze.
Nasco come montatore ma il mio lavoro, che è anche una passione, mi ha dato modo di capire quanto sia potente il singolo frame di un’immagine. In particolar modo, un’immagine, apparentemente lontana da un contenuto, se montata bene e incastrata con le giuste dinamiche all’interno di scena, può evocare delle vere e proprie emozioni.
In "
Ziti" ho voluto sperimentare la connessione tra il montaggio d’archivio e la messa in scena dal vivo, dove il primo è stato usato per mettere in scena ciò che succede nelle nostre menti. Quando si sogna, si immaginano o si pensano delle cose si è sempre disordinati.
Dentro le nostre menti scorrono milioni di immagini in un solo giorno. Volevo rappresentare quel caos. Unire insieme diverse immagini sconnesse e mostrare quanto in realtà siano più vicine di quanto si pensi.
Le scene dal vivo sono state create per cercare invece di eliminare in maniera totalizzante la presenza del montaggio e dare respiro ai contenuti
Rocco Buonvino