Note di regia di "Il Teorema della Felicita'"
Il COVID 19 è stato per diversi mesi il nemico invisibile che ha minacciato tre quarti della popolazione mondiale. Se da un lato la limitazione della libertà ha rappresentato un sacrificio chiesto a tutti gli italiani, dall’altro quella stessa misura restrittiva ha obbligato le persone ad un momento di riflessione profonda. Le famiglie si sono unite in momenti ed attività rarefatte da uno stile di vita sempre più frenetico. La gente si è resa conto che una normale passeggiata con i propri cari ad un bar per un semplice gelato, un caffè consumato con un amico accompagnato da due risate, o semplicemente due passi all’aperto circondarti dalla natura; rappresentavano tutti un buon motivo per essere felici.
Occorreva una pandemia perché la gente si fermasse a pensare quanto era straordinaria quella routine che fino a pochi mesi prima era considerata normalità. Gli anziani di oggi ne sono l’esempio lampante, un patrimonio da rispettare e di cui prendersi cura. Nonni che ritornano a fare i genitori per i propri nipoti a causa di uno stile di vita che esige sempre più tempo. Ai bambini stiamo insegnando che i super eroi esistono solo nei fumetti
perché siamo ciechi davanti alla straordinarietà della classe sociale degli anziani. Il teorema della felicità vuole occuparsi anche di loro. E lo fa nel modo più efficace, attraverso gli occhi dell’unico testimone in grado di trasmetterne l’effettivo valore, un bambino. Il main plot,
incastonato nel periodo del primo lockdown italiano, sovrappone tre temi debitamente misurati: l’importanza dell’unione della famiglia, il dovuto rispetto della categoria degli anziani e, un palmo più in alto rispetto a questi due, il segreto per essere felici. La sceneggiatura si propone di toccare questi fondamentali temi senza nessuna pretesa, scevra da qualunque forma di sensazionalismo, rifacendosi a momenti di vita quotidiana
nei quali per gran parte della popolazione sarà facile identificarsi. Un film che parla di felicità e come trovarla senza tuttavia cancellare completamente quella nuova normalità alla quale la società lentamente comincia ad abituarsi.
Luca Fortino