INTEGRAZIONE FILM FESTIVAL 16 - Tutti i premi
Si chiude il concorso del 16° IFF - Integrazione Film Festival di Bergamo: le prime cinque giornate della manifestazione, dedicate ai cortometraggi e ai documentari in gara, volgono al termine con un grande successo di pubblico. Sono stati registrati oltre 1.500 partecipanti tra gli spettatori in sala al cinema Lo Schermo Bianco dello spazio Daste e i presenti agli eventi collaterali, e oltre 500 visioni dei film sulla piattaforma OpenDDB – Distribuzioni dal Basso, con connessioni effettuate non solo da tutta Italia ma anche da Finlandia, Spagna, Stati Uniti, Belgio, Francia e Svizzera.
Proclamati nella serata di sabato 14 maggio i film vincitori dell’edizione 2022: Miglior Cortometraggio Il moro di Daphne di Cinto (Italia 2021, 20’), Miglior Documentario Tam Tam Basket di Mohamed Kenawi (Qatar 2021, 47’), Menzione Speciale Basso Sebino Irreprochable di Anaïs Lonkeu (Francia, 2021, 17’).
Apertosi martedì 10 maggio, il festival cinematografico internazionale organizzato da Cooperativa Ruah con Lab 80 film, ha proposto al pubblico 13 opere in concorso, tra cortometraggi e documentari, oltre a due film fuori concorso, il lungometraggio Il legionario di Hleb Papou e il corto Tuk Tuk di Mohamed Keihdr, entrambi pluripremiati a livello internazionale.
Le opere sono arrivate da tutti i continenti, quasi 350 i registi che hanno iscritto i propri film, confermando la vocazione internazionale di IFF - Integrazione Film Festival. Il programma delle proiezioni ha compreso produzioni realizzate in Francia, Italia, Egitto, Spagna, Stati Uniti, Iraq, Qatar e Brasile.
Chiusura ufficiale del Festival domenica 15 maggio con la proiezione fuori concorso del lungometraggio Flee di Jonas Poher Rasmussen (Danimarca, Francia, Svezia, Norvegia, 2021, 89’), alle 15 all’interno della giornata Family Sunday – Daste de Lo Schermo Bianco (ingresso gratuito su prenotazione).
Le motivazioni della Giuria per la scelta dei film vincitori: Miglior Cortometraggio Il moro di Daphne di Cinto: “Per la capacità di raccontare il valore delle origini e dell’appartenenza attraverso la nostra storia, cioè quella di un’Italia che nel 1523 ha avuto un duca della Repubblica fiorentina nero, ovvero Alessandro de’ Medici detto Il Moro. L’importanza della rappresentazione aiuta a costruire il processo di identità, infatti come leggiamo nei primi istanti del cortometraggio ‘Chi ignora le proprie radici non può conoscere pace’. Merita inoltre una menzione di riguardo per lo stile registico preciso e consapevole e la colonna sonora che ci ha letteralmente trasportato dal passato al futuro”; Miglior Documentario Tam Tam Basket di Mohamed Kenawi “Per aver acceso i riflettori sulle lacune dell’attuale legge sulla cittadinanza che penalizza i giovani nati o cresciuti in questo Paese per aver genitori stranieri, impendendo, tra le altre cose, la partecipazione allo sport agonistico. Un film intersezionale che da voce ai processi di integrazione possibili attraverso una squadra di basket, simbolo di una vibrante comunità multietnica, il cuore dell’Italia contemporanea”; Menzione Speciale Basso Sebino Irreprochable di Anaïs Lonkeu “Per aver saputo rappresentare, attraverso l’irreprensibile ingenuità connaturata all’infanzia, una società ancora non impeccabile nel considerare, rappresentare e valorizzare le diversità che la caratterizzano”.
Il Premio dal pubblico, che ha votato durante le giornate del Festival, va invece al documentario Connections di Andrea Longhin (Italia 2021, 19’), storia di una riuscita integrazione attraverso la passione per lo skateboard della giovane protagonista turca Selin Ardak.
L’edizione 2022 di IFF è stata segnata da un’importante novità: la presenza come codirettore artistico di Amir RA, regista italiano di origini egiziane, che nel 2020 aveva vinto il Festival con il suo cortometraggio I am Fatou (ora in distribuzione internazionale su Amazon Prime Video) e che per questa edizione ha portato la mostra del progetto “Origines”, un lavoro dedicato ai talenti di giovani delle cosiddette seconde generazioni, italiani di origini straniere.
Dice Amir RA: “Far parte di questo importante Festival mi rende particolarmente grato; sapere che tante persone di tutte le età hanno partecipato attivamente a questa edizione guardando le opere di giovani e talentuosi registi provenienti da diverse parti del mondo è un segnale importante. Il futuro evidentemente è più vicino di quanto pensiamo ed è già negli occhi di questi artisti, che sognano più inclusione per tutti. Grazie allo storico direttore Giancarlo Domenghini e a tutto lo staff di IFF che ha reso possibile tutto questo”.
Aggiunge il direttore Giancarlo Domenghini: “Sono state cinque giornate di cinema di qualità godute in una sala di grande qualità, grazie a Lo Schermo Bianco di Daste. Anche gli interventi dei registi hanno dimostrato l’ulteriore livello di crescita di IFF, perché hanno portato riflessioni davvero di spessore. Siamo riusciti a coinvolgere anche tipi di pubblico nuovo e questo è per noi un obiettivo centrato. Siamo molto soddisfatti” e abbiamo molti stimoli per guardare al futuro”.
15/05/2022, 08:00