Note di regia di "Puiet"
La scintilla che ha fatto nascere Puiet si è accesa durante la nostra partecipazione ad Aristoteles Workshop, un seminario intensivo sul cinema documentario che si tiene ogni anno
in Romania.
Alloggiati in un piccolo villaggio in mezzo alla foresta, un giorno ci siamo imbattuti in Nicusor, in cammino su una strada sterrata verso casa, di ritorno dal bosco. Nonostante le difficoltà linguistiche, siamo rimasti completamente rapiti dal suo atteggiamento nei nostri confronti e
dalla sicurezza con cui ci guidava nell’ambiente circostante. Ha accolto calorosamente la nostra curiosità, e ci ha invitato ad unirci a lui mentre tornava a casa. Da quell’incontro è scaturito presto un forte istinto di fare un film assieme a lui.
Nel tempo, abbiamo continuato a seguirlo perché nel suo modo di essere ci è parso di leggere una risposta genuina alla domanda: che cosa significa essere bambini, sia con se stessi che con gli altri? Siamo rimasti affascinati dalla fase di transizione che stava attraversando e da quella grande, misteriosa tensione tra il senso di libertà e la ricerca di identità e significato. Stare con Nicusor ci ha fatto tornare indietro nel tempo, a quel tempo di mezzo in cui tutti noi abbiamo cercato noi stessi nel nostro angolo di mondo.
Lorenzo Fabbro e
Bronte Stahl